Amendolara. Agricoltori delusi, la “Sagra dei piselli” chiude i battenti
La crisi del settimo anno si fa sentire anche per la Sagra dei Piselli di Amendolara che quest’anno non si svolgerà. La tradizionale festa popolare dedicata ad un prodotto tipico del paese, che nel 2017 avrebbe spento le otto candeline, chiude i battenti, quanto meno per il momento. Le motivazioni sono di facile intuizione. Le sagre, almeno quelle contemporanee, puntano alla valorizzazione del prodotto affinchè questo possa inserirsi in un mercato redditizio per gli agricoltori. Questo, per i piselli di Amendolara non è avvenuto, nonostante gli sforzi encomiabili degli agricoltori e dell’associazione “Terre&Sapori” che, onestamente, di più non potevano fare. La sagra, che si è tenuta sempre nel mese di aprile nel centro storico di Amendolara (nella foto sotto), era organizzata rispettando la tradizione ma con interessanti finestre innovative: come la partecipazione delle scuole che presentavano lavori a tema o come la simpatica gara “master chef” dove gli istituti alberghieri del territorio si sfidavano a colpi di ricette a base di piselli e fave.
I piselli in passato, negli anni 50′ e 60′, sono stati un vero “attrattore” per l’economia agricola del paese, sfruttando il favorevole microclima. E grazie a questa coltura tante famiglie hanno visto lievitare il proprio bilancio. Ma negli ultimi vent’anni la produzione si è ridotta drasticamente: vuoi per annose problematiche legate all’approvvigionamento idrico, vuoi per la mancanza di incentivi seri per favorire gli agricoltori che puntualmente, di anno in anno, sono costretti a svendere il loro prodotto ai grossisti.
«Ci sono gli incentivi per installare i pannelli fotovoltaici nelle terre, e non per fare agricoltura. Tra qualche anno faremo la sagra della corrente elettrica», ebbe a dire durante una conferenza stampa, Teofilo Blefari, portavoce dell’associazione “Terre&Sapori” che assieme al presidente Peppe Montalto, la vice Rosa Onorato e tanti altri produttori hanno creduto tantissimo nella segra come rilancio del prodotto. «Riteniamo chiusa questa bellissima esperienza. Sarebbe bello cedere il testimone ad altri – commenta “Terre & Sapori” – sopratutto ai giovani agricoltori, sperando in un contesto favorevole che prima o poi dovrà arrivare o, per essere più realisti, dovrà essere costruito passo dopo passo, con impegno, intelligenza e fantasia».
Vincenzo La Camera
La sagra dei piselli chiude perchè Amendolara ,oggi,è la sede di una politica inconcludente e controproducente.Chi fa politica in questo paese mira solo ed esclusivamente a remare contro.Tutti vogliono fare i Sindaci e tutti peccano dello stesso difetto,ovverosia,egocentrismo e vanitosità.Tutti,indipendentemente del colore politico,si dovrebbero vergognare.
È un male storico di tutta la Calabria , terra ricca di ottimi prodotti locali tipici e di nicchia , ma che nessuno conosce ,se non a malapena gli stessi calabresi. Colpa di una classe dirigente politica ignorante , incompetente ,ottusa sia passata che presente . Povera Calabria in mano ai Calabresi ….
La democrazia è VINCENTE solo se il POPOLO è “INTELLIGENTE”
(luvalfa)
QUI C’E’ LA VENDUTO IN NERO A DUE EURO AL CHILO!
Qui c’è la vendita in nero a due euro al chilo.Qui ci sono i fannulloni!