Oriolo, dopo maltempo si contano danni. Esondazione torrente Ferro allaga aziende agricole
Archiviato il tremendo maltempo dei giorni scorsi nel quale prima la neve e poi la pioggia hanno imperversato e provocato guasti enormi, si fa la conta dei danni e si cerca faticosamente di tornare alla normalità. La neve ha colpito e messo in ginocchio soprattutto le aree interne, le piogge torrenziali invece non hanno risparmiato nessuno. Tra i centri più colpiti del comprensorio, oltre ad Alessandria del Carretto e Nocara che sono quelli posti più in alto, ad aver subito ingenti danni c’è Oriolo che invece è uno dei centri più interni, tanto che nord confina con la Basilicata.
Qui la neve, caduta abbondante come non mai, ha provocato danni enormi nel centro storico e in alcune contrade rurali rimaste isolate per diversi giorni. In particolare nel centro storico la neve abbondante ha provocato il crollo del soffitto della sacrestia della Chiesa Madre di San Giorgio Martire sita nel cuore del centro storico (dichiarata monumento nazionale) e, a distanza di diversi giorni dall’evento, il sindaco Franco Colotta che, sempre nel centro storico, lamenta anche la caduta di un muro di contenimento con grave rischio per la pubblica incolumità, ha dovuto far transennare la zona per evitare danni alle persone.
Ai danni provocati dalla neve, si sono poi aggiunti quelli delle piogge torrenziali cadute ininterrottamente per tre giorni che hanno provocato frane e smottamenti nella viabilità provinciale, intercomunale e ad alcune zone critiche come il quartiere dei Cappuccini e provocato l’esondazione del torrente Ferro che ha invaso e devastato aziende rurali e terreni agricoli provocando enormi danni. L’esecutivo comunale ha già chiesto lo stato di calamità ed oggi si appella a Provincia e Regione per chiedere un ristoro, almeno parziale, degli enormi danni subiti.
Pino La Rocca