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Dubbi su nuova Ferrovia Jonica. Quale vantaggio per cittadini senza ripristino treni passeggeri?

Nella foto, una vecchia littorina sulla ferrovia jonica

La linea ferroviaria jonica riacquisterà finalmente il suo ruolo nella mobilità pubblica, o sarà potenziata solo per poter meglio servire il trasporto merci? E’ quello che si chiedono in molti dopo la notizia che per la sua riqualificazione saranno investiti oltre 500milioni di risorse pubbliche. Il dubbio per la verità è legittimo perché da qualche anno sulla linea jonica sono scomparsi gran parte dei treni-passeggeri e gli attuali binari vengono utilizzati per lo più per i treni-merci con a bordo i containers che arrivano via-mare al porto di Gioia Tauro. In realtà, secondo quanto ha dichiarato lo stesso presidente Oliverio in occasione della firma del protocollo sottoscritto con Trenitalia alla presenza del ministro Delrio, dopo il suddetto massiccio investimento destinato a modernizzare tutta la linea jonica, essa diventerà una sorta di “metropolitana di superficie” in grado di migliorare e velocizzare i collegamenti tra i paesi e le città dell’antica Magna Grecia.

Ottima notizia, questa, ma in che modo, ci si chiede, i calabresi della fascia jonica saranno collegati al resto d’Italia se non saranno ripristinati i treni a lunga percorrenza di cui ormai si sono perse le tracce? E allora, più che una inutile e ingombrante metropolitana di superficie, sostengono in molti sul web, sarebbe il caso di ripristinare il “mitico” treno Crotone-Milano. Questo, molto caro ai calabresi, che dal primo dopoguerra in poi ha collegato il versante jonico della Calabria al centro-nord e al resto dell’Italia. In prima classe con valigie di lusso, o in seconda e anche terza classe con valigie di cartone, i calabresi del versante jonico grazie al Crotone-Milano hanno potuto viaggiare per Milano, Torino, Bologna, raggiungendo le università e i posti di lavoro nelle fabbriche.

Poi piano piano, privatizzate le Ferrovie e sottoposte alla spietata legge del mercato libero che obbedisce solo alla logica del costo-beneficio, è iniziata, in particolare sulla linea jonica, la morìa dei treni a cui non ha resistito neanche lo storico Crotone-Milano. La mobilità pubblica, soprattutto per le lunghe distanze, si è così trasferita sulla gomma che nel frattempo, grazie anche alla concorrenza, ha fatto passi da gigante soppiantando i treni, in particolare sulla fascia jonica, perché garantiscono un trasporto forse meno sicuro in quanto sottoposto alle insidie della S.S. 106, ma certamente più veloce e, soprattutto, meno costoso. La verità è che, nonostante l’impegno a modernizzare la linea jonica, se non saranno ripristinati i treni a lunga percorrenza, per i calabresi dello Jonio cambierà davvero poco o nulla.

Pino La Rocca

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