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Plataci, per “Itinerari Gramsciani” arriva il nipote dell’intellettuale e politico comunista

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Che Antonio Gramsci, grande intellettuale e uomo politico del 900, fosse di origini albanesi lo si sapeva. Egli stesso, in una lettera dal carcere alla cognata Tatiana, dove era stato rinchiuso dal regime fascista, scriveva parlando delle razze “Io stesso non ho alcuna razza; mio padre è di origine albanese. Tuttavia la mia cultura è italiana, fondamentalmente questo è il mio mondo; non mi sono mai accorto di essere dilaniato tra due mondi. L’essere io oriundo albanese non fù messo in giuoco perchè anche Crispi era albanese, educato in un collegio albanese e parlava albanese”. L’elemento storico è stato determinato da uno studio condotto da un gruppo di studiosi, guidati dall’on. Mario Brunetti, partendo da una iniziale “scoperta” fatta dal ricercatore Giuseppe Rizzo, attento studioso dei fenomeni storico sociali, di un rogito notarile di vendita di una proprietà nel territorio di Plataci. Attraverso il suddetto studio è stato dimostrato, documentalmente, che la famiglia di Gramsci proveniva da Plataci, piccolo paese arbёresche in provincia di Cosenza. Più precisamente suo nonno era nato a Plataci. Ciò che Gramsci riporta nella lettera è la conferma del suo essere oriundo italo-albanese  mentre la ricerca individua il ceppo dei suoi avi proveniente da Plataci, che, come tante comunità arbёresche del sud d’Italia è stato fondato presumibilmente intorno al 1486 da profughi albanesi emigrati dalla loro patria per sottrarsi all’occupazione ottomana dopo la morte di Scanderbeg. I risultati della ricerca dell’on. Brunetti sono stati acquisiti  dal biografo di Gramsci, Giuseppe Fiori che, nell’ultimo suo libro “La vita attraverso le lettere” ha ufficializzato il dato storico.

E, per celebrare queste origini prestigiose, che da diversi anni il Me.Me. organizza proprio a Plataci,un convegno di studio internazionale dal titolo “Itinerari Gramsciani”, per approfondire e attualizzare il pensiero gramsciano mettendo in correlazione la “questione meridionale”, con il nuovo ruolo geopolitico del Mediterraneo. Il convegno, che si tiene di norma, nella seconda metà del mese di luglio,  si occupa ogni anno di un argomento diverso, ma sempre di rilevante interesse culturale, e vi partecipano personalità di rilievo, richiamando nel piccolo paese  sempre un nutrito gruppo di persone interessate all’argomento in discussione. La XV edizione degli “Itinerari Gramsciani”, quella di quest’anni, si articolerà in due convegni internazionali: il primo a Plataci il 21 luglio e il secondo a Tirana il 28 luglio. Il tema prevalente dei due convegni sarà incentrato sul ruolo degli arbёreschё nei due risorgimenti: quello italiano avvenuto nel 1861 e quello dell’Albania avvenuto nel 1912 e di cui quest’anno ricorre il centenario. Nell’ambito della manifestazione è prevista la presenza straordinaria del nipote diretto di Gramsci, Antonio Gramsci Junior, grande musicista russo che si esibirà a fine serata, nel teatro all’aperto di Plataci, essendo egli un grande musicista russo. In suo onore si esibirà anche la cantante e musicista Anna Straticò. Sempre nel corso della serata saranno lette, in albanese, alcune lettere di carattere privato del grande Gramsci e ci sarà la valutazione della II edizione del “Premio Mediterraneo di Pittura – Maria Brunetti”. Altra novità di rilievo della XV edizione degli “Itinerari” sarà il gemellaggio tra il Comune di Plataci e la città di Gramsh (Albania) da cui, si è appurato con una ricerca di studiosi del MeMe e albanesi, provengono gli italo-albanesi insediati a Plataci dopo la morte di Scanderbeg.

Caterina Dramisino

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