Un Centro di Accoglienza Straordinaria ha aperto i battenti da qualche ora a Castrovillari. La struttura è operativa da questa notte, momento in cui sono arrivati poco più di venti migranti africani spediti a Castrovillari dalla Prefettura. Il CAS (nelle foto) è allocato in un palazzo storico proprio nel centro città, su corso Garibaldi. L’immobile è di proprietà di un privato ed è stato messo a disposizione di una cooperativa di Montalto Uffugo che ha partecipato al bando della Prefettura per l’attivazione di nuovi punti di accoglienza.
«Ci opporremo a questo business di privati», aveva dichiarato il sindaco Domenico Lo Polito circa un mese fa. Ma evidentemente questa macchina del business che coinvolge pubblico e privato sembra ormai inarrestabile. Intanto lunedì 3 luglio alle 18 si terrà un Consiglio Comunale in seduta aperta al pubblico, richiesto dalla minoranza, per discutere proprio di questo delicato e attualissimo argomento. A Castrovillari – ricordiamo – esiste già uno Sprar che garantisce, o garantiva alla luce di quanto successo in queste ore, la così detta “clausola di salvaguardia” che permetteva ai comuni di respingere qualsiasi altra forma di accoglienza. E qualche settimana fa in un incontro in Prefettura il sindaco di Castrovillari aveva gettato le basi per un accordo che avrebbe aumentato di altre 20 unità il numero dei posti Sprar, proprio per scongiurare il CAS. Ed invece da stanotte è attivo, nel cuore della Città del Pollino, un Centro di Accoglienza.
«Di questo passo – ha commentato la professoressa Ines Ferrante, presidente dell’associazione Mystica Calabria, attiva nel panorama culturale castrovillarese e non solo – per noi non ci sarà più memoria storica, valorizzazione artistica e culturale. Niente di niente». Il palazzo che ospita il nuovo CAS, meta sino ad ora di visite guidate, è appartenuto a Ladislao Schwarz, noto medico ungherese internato a Ferramonti di Tarsia durante la Seconda Guerra Mondiale. In questo palazzo, il medico, sposato con Teresa Pellegrini (appartenente ad un’antica famiglia nobiliare di Castrovillari), realizzò una piccola clinica privata.
Ad oggi su 8.000 comuni italiani soltanto 2.800 ospitano i migranti. Questo denota come alcuni comuni siano costretti ad ospitarne più del dovuto per far fronte all’emergenza. Ma questo denota anche come alcuni sindaci che hanno voluto opporsi a questo sistema marcio sono riusciti nell’intento, spesso supportati dalla popolazione che non si scaglia contro lo straniero (vittima del sistema) bensì contro le speculazioni economiche sulla pelle di questa povera gente. Quest’anno è previsto l’arrivo di 200.000 migranti. «In Italia ci sono 101 prefetti – commenta il sindaco di Pietrasanta (Lu), Massimo Mallegni, che anziché occuparsi di garantire la sicurezza, fanno gli agenti immobiliari dei migranti».
Vincenzo La Camera