Vasta operazione dei Carabinieri questa mattina presso il Centro di Accoglienza Straordinaria di Amendolara Marina, situato presso l’ex Hotel Enotria e gestito dalla cooperativa Senis Hospes. L’operazione dei Carabinieri della Compagnia di Corigliano tramite la caserma di Roseto, guidata dal maresciallo Marco Carafa, con il supporto di altri militari e dell’unità cinofila ha previsto l’ispezione della camere dove alloggiano gli ospiti africani. Al termine dell’operazione, alcuni ospiti sono scesi in strada bloccando il passaggio delle auto in segno di protesta e forse innervositi per l’irruzione delle forze dell’ordine la cui operazione, spettacolare per via del numero dei mezzi e degli uomini impiegati, ha attirato nei pressi del Centro di Accoglienza numerosi cittadini curiosi, rassicurati dalla presenza delle forze dell’ordine sul territorio ma, allo stesso tempo, anche sbigottiti per scene che il paese di Amendolara non è abituato a vedere e che inevitabilmente scuotono le coscienze e minano il vivere sereno dei cittadini. Oltre a creare un inevitabile danno di immagine per un paese che fa, o meglio dovrebbe fare, del turismo la sua carta vincente. Sopratutto in questo periodo dell’anno.
La protesta comunque, vista anche la presenza dei Carabinieri, si è protratta in maniera statica e per breve tempo, con le forze dell’ordine che hanno deviato il traffico, circoscrivendo l’area di fronte all’ex Hotel Enotria. Sul posto anche il sindaco Antonello Ciminelli e il presidente del Consiglio Comunale, Angelo Soldato. Il dialogo tra il primo cittadino di Amendolara e i ragazzi che protestavano (pare, per buona parte del Gambia) è continuato all’interno della struttura dove sarebbero emerse le cause della protesta riconducibili, da quanto si apprende, ad un mancato funzionamento del sistema internet wi-fi (utilizzato anche per mantenere i contatti con la famiglia) e alla mancanza di disponibilità da parte della cooperativa ad assicurare viaggi presso la Questura di Cosenza per la documentazione dei migranti.
Infatti i Centri di Accoglienza Straordinaria sono strutture di transito, dette di prima accoglienza, dove i migranti sostano giusto il tempo di regolamentare la loro posizione in attesa di prendere altre strade, verso il Nord Italia o l’Estero. Ecco perchè in situazioni simili è alquanto fuori luogo parlare di integrazione, che invece si potrebbe attuare con il sistema Sprar (nuclei familiari in singole abitazioni) per il quale il Comune di Amendolara non ha fatto ancora nessuna richiesta. «Il Prefetto non mi ha assicurato – ha detto il sindaco Ciminelli – che dopo l’adesione allo Sprar, l’attuale Cas sarebbe stato chiuso con certezza. Quindi non ho voluto rischiare di aumentare ancora di più la presenza dei migranti nel nostro paese». Presenza che, in maniera debordante, resta adilà dei parametri previsti dall’accordo tra Ministero dell’Interno e Anci.
Vincenzo La Camera