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Saracena. In Consiglio Comunale si parla con il cronometro. La Minoranza non ci sta

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Nella foto, la sala consiliare di Saracena

Non è andata proprio giù al consigliere di minoranza, candidato a sindaco alle ultime consultazioni, Luigi Pandolfi, l‘insolito orario della convocazione del primo Consiglio Comunale (dopo quello di insediamento) dell’era Renzo Russo, previsto per le 10,30 di lunedì 31 luglio, «quando la gran parte delle persone è a lavoro. Cambiano i suonatori ma la musica è sempre la stessa (riferendosi probabilmente al sindaco precedente Gagliardi, ndc)».

I punti all’ordine del giorno sembrano essere di una certa importanza, come equilibri di bilancio, approvazione piano di rientro anno 2015 Dipartimento per l’Ambiente Regione Calabria e altri. Tra questi, l’approvazione del regolamento del Consiglio Comunale dove si legge un provvedimento che fa sobbalzare dalla sedia alcuni esponenti della Minoranza. Verrà proposto di stabilire che per ogni argomento – spiegano Pandolfi e la sua collega di Minoranza, Leonide Spinelli «un consigliere comunale potrà intervenire solo per 5 minuti ed, eventualmente, per altri 3 minuti in sede di replica».

I consiglieri Pandolfi e Spinelli restano basiti di fronte a questa curiosa regola, «incomprensibile, visto che a Saracena, negli ultimi anni, ciò che è mancata è stata proprio una certa vivacità del Consiglio comunale». E poi stupisce «come un sindaco giovane, che della freschezza di idee e della passione per il confronto politico, pubblico, diretto, dovrebbe fare le sue bandiere, si riduca a tanto, a prospettare limitazioni “burocratiche” al dibattito consiliare, ovvero a risolvere il “problema” del confronto con l’opposizione togliendole il microfono».

I rappresentanti della Minoranza si augurano che questo provvedimento venga ritirato. «Lo chiederemo formalmente anche in Consiglio, rivolgendoci a tutti i consiglieri in carica, di maggioranza e di minoranza. Non è una questione di parte ma di democrazia. Un paese che rischia lo spopolamento non può avere come assillo la durata dei consigli comunali».

Vincenzo La Camera

 

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