Ancora “tagli” sull’Alto Jonio. Ora rischiano anche alcuni uffici postali
Redazione Paese24.it
Piove sul bagnato e dopo l’ospedale, le scuole, i treni e gli uffici giudiziari (Preture, Tribunali, Uffici dei Giudici di Pace…) la scure dei tagli sta per abbattersi pesantemente sugli uffici postali che in gran parte dei paesi montani sono allocati in locali di fortuna e già funzionano a singhiozzo: ben sei uffici tra quelli operativi nei 15 comuni dell’Alto Jonio sono a rischio chiusura. Nei giorni scorsi infatti Poste Italiane ha inviato all’autorità di garanzia il Piano di riorganizzazione degli uffici postali che prevede la chiusura di ben 1.156 uffici in tutta Italia, di cui circa 100 in Calabria e ben 6 si trovano tra i 15 comuni dell’Alto Jonio. Si tratta degli uffici postali di Castroregio, Trebisacce (succ. n. 1), Villapiana Scalo, Montegiordano Marina, Rocca Imperiale e Roseto Capo Spulico. Pronta la reazione dei sindaci che, per bocca del presidente dell’Unione dei Comuni Franco Durso, si rivolge ai referenti politici del comprensorio per invitarli ad un’azione forte e sinergica per scongiurare questo ennesimo scippo nei confronti dello stato sociale in nome della solita logica- del costo-ricavo. Per la verità l’obiettivo, secondo i vertici di Poste Italiane, è quello di non arrivare alla chiusura, sebbene esista il rischio concreto che ciò accada, ma di riconvertirli trasformandoli in centri multi-servizi attraverso accordi con gli enti locali. Ma gli enti locali, come è noto, navigano in brutte acque e difficilmente possono accollarsi altri oneri.
«Gli uffici postali nell’Alto Jonio rappresentano uno degli ultimi avamposti dello Stato – commenta Durso – così come le Farmacie o le Stazioni dell’Arma dei Carabinieri: un servizio utile e indispensabile per gli anziani che vi riscuotono le pensioni, vi pagano le bollette e più in generale per numerosissime famiglie che affidano spesso tutti i loro risparmi agli uffici postali accumulando risorse che hanno contribuito efficacemente negli anni alla crescita di tutto il Paese. Ci sono infatti servizi – aggiunge il sindaco di Roseto – che non possono essere tagliati perché i disagi che provocherebbe un provvedimento mirato ad una razionalizzazione selvaggia più che ad una politica di tagli equilibrati ricadrebbero sulle fasce più deboli della popolazione. Come sindaci – ha concluso Durso – auspichiamo perciò un intervento deciso ed immediato dei nostri rappresentanti politiciaffinchè si rendano promotori di iniziative utili ad evitare un provvedimento che rischia di mettere in ginocchio uno dei sistemi produttivi tra i più importanti, con la forte preoccupazione, tra l’altro, della perdita di tanti posti di lavoro».