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Pollino in fiamme. Castrovillari accerchiata dai roghi. A Morano chiedono esercito

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Non accenna a placarsi l’emergenza incendi che, ormai da giorni, sta funestando la Calabria e, in particolar modo, il Pollino. Ettari di terreno in fiamme, natura bruciata. In fumo anche la pista ciclabile che collega Castrovillari a Morano Calabro, lungo l’ex tracciato ferroviario. E’ questo lo scenario che si prospetta dinanzi agli occhi impotenti dei cittadini che, oltre alle temperature già roventi, sono costretti a sopportare odore acre e fuliggine sin dentro le abitazioni. Il Pollino, dunque, colpito al cuore.

Già il sindaco di Viggianello, Antonio Rizzo, aveva chiesto un incontro presso la sede dell’Ente Parco per ottenere soluzioni immediate e maggiore controllo, ora è, invece, l’Amministrazione De Bartolo, a Morano Calabro, a richiedere l’intervento dell’esercito e una postazione elicotteristica fissa a Campotenese. Durante il consiglio comunale straordinario, unico punto all’ordine del giorno, l’emergenza incendi appunto. Presenti, tra gli altri,  il presidente del Parco del Pollino, Domenico Pappaterra, che ha annunciato «l’istituzione di una task-force per fronteggiare la crisi», e del funzionario di Calabria Verde, Umberto Malagrinò. A relazionare, l’assessore all’Ambiente e Forestazione Biagio Angelo Severino, il quale ha dettagliatamente illustrato la situazione, dipingendo un quadro drammatico dei fatti verificatisi dal 14 luglio ad oggi. «Ben venticinque i roghi, con danno ingente al patrimonio boschivo, la cui entità ed estensione è oggetto di censimento da parte dell’Ufficio tecnico comunale».

Chiesti, inoltre, con una delibera approvata all’unanimità, l’attivazione di interventi urgenti di ripristino da parte del Governo centrale, lo stato di calamità naturale per Morano, la messa in sicurezza dei luoghi percorsi dal fuoco, la riattivazione dei piani di avvistamento e pattugliamento, un adeguato sostegno ai volontari di Protezione civile, fondi agli enti locali finalizzati alla costituzione di squadre antincendio comunali e collaborazione di enti terzi (Anas, Provincia) dotati di mezzi e attrezzature idonee. Infine, emerge una denuncia contro ignoti per gravi attentati compiuti a danno della collettività.

Poi è toccato al sindaco, Nicolò De Bartolo, denunciare la «lentezza negli interventi di spegnimento, la mancanza di un numero di Dos (Direttore operazioni di spegnimento) adeguato, preparato e conoscitore del territorio. Una figura, questa, che in passato apparteneva al CFS e oggi ricade sui Vigili del Fuoco, ancora impreparati ad affrontare eventi di simile portata».

Federica Grisolia

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