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Amendolara. La Madonna della Salute tra storia e ricordi

Amendolara. La Madonna della Salute tra storia e ricordi
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Nella foto, processione lungo la via che conduce al molo sulla spiaggia

La Madonna della Salute è la titolare della Parrocchia in Amendolara Marina, Diocesi di Cassano allo Jonio (Cs). Prima che la comunità religiosa della Marina fosse parrocchia a sé, l’unica chiesa era in località Lista (foto sotto), ex latifondo dei baroni Pucci, i quali, molto plausibilmente, avrebbero fatto costruire il tempio su preesistenti ruderi di un altro edificio sacro, forse pagano. Di questa chiesa si hanno le prime notizie nel Catasto Onciario del 1783. Sotto il patronato della famiglia Pucci, un loro congiunto, l’Abate D. Giorgio, figlio di Nicolantonio e di Angela Toscano, ne è il cappellano, gestore di una dote, intestata alla chiesa, consistente in 12 tomoli (circa 4 ettari) di terreni in località Serra del Lentisco, o Pezzo di Fazio, entrambi in agro di Amendolara.

 

Non si sa con precisione quando è iniziata la devozione alla Madonna della Salute; si hanno notizie certe già prima del 1914. Difatti, in quest’anno, nell’adunanza consiliare del 18 aprile, il Presidente di turno, facendosi eco dei voti e dei bisogni della cittadinanza, propone al Consiglio l’istituzione di una fiera nei giorni 28 e 29 agosto di ciascun anno in contrada Lista: … ove in quella stessa epoca vuolsi celebrare la festività della Madonna della Salute, nella Cappella ad essa intitolata di proprietà degli eredi Pucci, che vi hanno prestato il loro assenso, e ciò perché detta fiera verrebbe a tenersi quasi alla vigilia di quella di Cassano Jonio che ha luogo nei giorni 1°, 2 e 3 settembre di ogni anno, con grande comodità dei cittadini dei mandamenti di Amendolara ed Oriolo che devono all’uopo transitare per questa marina. La fiera si svolgerà, poi, nella nascente Marina, in un terreno, adiacente alla fiumara Straface (dietro l’attuale rifornimento di benzina, ndr).

La statua votiva ancora non esiste. La Madonna della Salute era raffigurata in un quadro, posto sull’altare della chiesetta, dove, con sottostante tre anime del Purgatorio, è ritratta la Madonna, che sana, guarisce le anime dai lievi peccati, ridando la “salute”, e un infermo retto da due angeli e portato al cospetto della Vergine, che lo guarirà dai mali fisici, e lo rimetterà in “salute”. Nel 1929, su interessamento di Mariantonia Vitale, moglie di Rocco Laviola, e con il contributo della cittadinanza tutta, viene acquistata l’attuale statua votiva, presso la ditta Arturo Troso di Lecce. Si racconta che all’arrivo della statua si decise di metterla nella chiesetta in località Lista, di proprietà, come è stato detto, della famiglia Pucci. Questa, però, non concede il permesso, per cui, in processione, si prosegue verso il Centro, alla volta della Chiesa Madre di Santa Margherita Vergine e Martire, titolare dell’unica Parrocchia di Amendolara. La processione – per la conformazione urbana che ha il paese – deve transitare obbligatoriamente sotto il Palazzo dei Pucci, i quali assistono sui balconi al passaggio della statua. Giunta sotto il Palazzo, uno dei balconi viene giù, travolgendo le persone, che, fortunatamente, non riportano alcun danno rilevante. Scampato il pericolo, i Pucci decidono immediatamente di far ritornare la statua in Marina, mettendo a disposizione la loro chiesetta, prima negata.

(Nella foto in basso, processione dopo ex Hotel Enotria – oggi CAS, ieri Hotel Grillo – direzione Trebisacce)

La festività religiosa e civile in onore della Madonna della Salute è molto spartana nei decenni trascorsi. Il giorno di San Rocco (festività che si celebra in Amendolara Centro il 16 di agosto) la statua della Madonna veniva trasportata (su mezzi di fortuna) dalla Marina al Paese, dove s’incontra con il Santo che scende in processione lungo il nuovo borgo. La Madonna è portata nella Chiesa Madre, dove vi rimane fino al mattino dell’ultimo sabato di sgosto, per essere ripresa, in questo giorno, e, dopo una breve processione, ricondotta in Marina. Dopo la celebrazione della Messa, all’aperto (sotto il tetto dell’attuale ‘’Piccola‘’, edificio delle Ferrovie dello Stato, adiacente a piazza Fanfani), si percorre il corso principale, accompagnati dalla banda musicale; si va nella zona dove si svolge il mercato degli animali; si arriva poi in località dei Marinai: l’emozione dei giovani è alle stelle, raggranellando (a gara) poche lire, deposte dai fedeli nelle ceste di vimini, in onore della Madonna. Nel pomeriggio si svolge la gara del tiro a piattello. I bersagli sono di creta asciutta, fatti nella vicina fornace di laterizi, e lanciati in aria da un volonteroso che si presta a questa incombenza: in palio, per il vincitore, un gallo o un coniglio. La sera c’è la riffa, ossia l’estrazione a sorte di qualche oggettino di modestissimo valore, ma carico di sentimento religioso e di attesa per sentir pronunciato il proprio nome; qualche spettacolo di ignoti cabarettisti, o la proiezione, all’aperto, di un film in bianco e nero, chiudono la serata. Quella di fare incontrare le due statue era una vecchia e sentita tradizione, che univa ancor di più le due comunità religiose. Purtroppo, con il passar degli anni è decaduta. Nel 1956 si comincia a parlare della volontà di costruire una chiesa in Marina. Per molti anni, le messe domenicali, di Pasqua e Natale si celebrano nel locale adibito a Scuola Elementare, e poi in magazzini di privati; il Sacerdote è don Antonio Propati, Parroco della Parrocchia di Santa Margherita Vergine e Martire, del centro.

La popolazione in Marina inizia a crescere, per cui si presenta la necessità di avere anche un’adeguata chiesa, poiché quella in località Lista è molto angusta e fuori mano. Di ciò si rende promotore, nel 1956, Antonio Munno, insieme con un gruppo di persone, che invia una richiesta scritta al Vescovo dell’allora Diocesi di Anglona-Tursi, in Basilicata. Passeranno circa venti anni per la sua realizzazione. Il 1° ottobre del 1973 è nominato il primo Parroco della nascente nuova Parrocchia Madonna della Salute, don Francesco Di Chiara, da Morano Calabro (CS). Celebra la prima messa ancora nel solito magazzino con funzione di chiesa. Nel 1975 è istituita la nuova Parrocchia Madonna della Salute, che si scorpora dalla Parrocchia di Santa Margherita Vergine e Martire. Il limite, tra le due Parrocchie, è la Cappella bizantina dell’Annunziata, che ricade sotto la giurisdizione della nuova Parrocchia. In quest’anno, finalmente, iniziano i lavori di costruzione della chiesa, che, una volta ultimata, ospiterà definitivamente la statua votiva della Madonna della Salute. La data della festività, dai giorni fissi del 28 e 29 agosto, venno spostata all’ultimo sabato e domenica di agosto. Poi è stata anticipata una prima volta, negli anni ’80, dall’ultimo al penultimo sabato, con la motivazione che in quella prima data c’erano pochi turisti. Rincorrendo, ancora, questa strana motivazione dei turisti, la data è stata ulteriormente anticipata all’11 e 12 agosto, da quando, nel 2006, è stata incoronata la Vergine e il Bambino Gesù.  In tanti comunque auspicano un ritorno alla prima data storica delle celebrazioni religiose della Madonna della Salute, e il ripristino di quella vecchia tradizione di portare la statua in Paese nel giorno dei festeggiamenti di S. Rocco. I turisti, poi, se hanno devozione vera, possono programmare le ferie in modo da essere in Amendolara Marina l’ultimo sabato di agosto. Discorso a parte, poi, merita la chiesetta gentilizia in località Lista, la prima sede della Madonna della Salute, le cui condizioni statiche sono preoccupanti. Si auspica che i proprietari raggiungano un accordo per affidare il luogo sacro alle cure della Chiesa.

Antonio Gerundino

LA FESTA IN PROGRAMMA QUEST’ANNO – La Santa Messa dedicata alla Madonna della Salute, patrona di Amendolara Marina, sarà officiata quest’anno dal vescovo della Diocesi di Cassano all’Ionio, don Francesco Savino. I tre giorni dedicati alla Vergine titolare dell’omonima parrocchia iniziano oggi (giovedì) con la fiaccolata mariana alle ore 21. Domani (venerdì) si entra nel vivo dei festeggiamenti religiosi con la prima parte della processione per le vie della Marina alle 18,30 e a seguire la Santa Messa. Sabato, invece, giorno principale della festa, la processione uscirà dalla chiesa alle 18 e alle 19,30 è prevista la funzione religiosa presieduta dal vescovo, la cui presenza era stata già annunciata diverse settimane addietro dal parroco don Vincenzo Santalucia.

Nelle serate di venerdì e sabato, dopo la messa, spazio anche ai festeggiamenti civili con musica e stand gastronomici in piazza Madonna della Salute. Particolare curiosità desta l’iniziativa della neonata Protezione Civile di Amendolara che allestirà un gazebo proprio sotto i gradoni della chiesa per incontrare i cittadini. L’obiettivo della Protezione Civile è quello di raccogliere fondi necessari alla gestione delle attività sul territorio. Come simbolo di questa raccolta fondi è stata scelta una piantina di peperoncini pronti da usare in cucina a disposizione di cittadini e turisti.

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Vincenzo Gerundino
Vincenzo Gerundino
6 anni fa

Condivido quanto auspicato per il ritorno alle tradizioni…..anzi, sarei
dell’avviso di indire un referendum tra fedeli e non per verificare la volontà comune.