Redazione Paese24.it

Trebisacce. Il mistero della Tela di Epeo. Quel quadro donato alla chiesa scomparso nel nulla

Trebisacce. Il mistero della Tela di Epeo. Quel quadro donato alla chiesa scomparso nel nulla
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Dalla tela di Penelope alla tela di Epeo. Sembra di ritrovarsi catapultati nell’Antica Grecia, invece siamo a Trebisacce, nell’Alto Jonio cosentino, a due passi da quella Lagaria (la vicina Amendolara) fondata proprio da Epeo, il costruttore del cavallo di Troia. Ma cosa c’entra Epeo con Trebisacce? Epeo è un artista poliedrico, un bravo pittore, al secolo Domenico Cataldi, conosciuto appunto come Epeo. Mentre Penelope tesseva di giorno e scuciva di notte la tela in attesa del ritorno del suo amore Ulisse, l’Epeo dei nostri giorni è alla disperata ricerca della sua tela, un quadro di circa 8×2,20 metri, praticamente scomparso nel nulla. Nel 1990, in un magazzino della Lista, ad Amendolara, Epeo inizio a dipingere questo quadro raffigurante l’ultima cena che il Signore consumò con i suoi apostoli la sera del Giovedì Santo.

(La chiesa ieri, prima dei lavori. Con la tela dietro l’altare)

L’opera venne commissionata da un devoto contadino di Trebisacce per essere poi posizionata nella chiesa “Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria” in Trebisacce. L’iter che portò alla collocazione dietro l’altare – racconta a Paese24.it, Epeo – non fu affatto semplice, con i fedeli divisi sul da farsi. Risolutivo fu l’intervento dell’allora vescovo della Diocesi di Cassano all’Ionio, Andrea Mugione, che dopo aver visitato, assieme alla Commissione Diocesana per l’Arte Sacra il laboratorio dove il quadro stava prendendo forma, convocato l’allora parroco don Pietro De Salvo, ne autorizzò il posizionamento durante la Pasqua del 1991.

Oggi quest’opera sembra essersi volatilizzata. Un paio di anni fa la chiesa in questione è stata interessata da lavori di ristrutturazione e probabilmente la tela è stata rimossa per facilitare gli interventi. Ma oggi che i lavori sono terminati, la parete che prima ospitava la tela di Epeo, è adornata da nuovi modelli architettonici con un crocifisso. «Quando mi hanno riferito che il quadro non era più al suo posto – ci racconta Epeo – ho interloquito con la Chiesa, e dunque con il nuovo parroco, don Vincenzo Calvosa (che ha sostituito don Pietro De Salvo nel settembre 2014, ndc). Ma anche con i vescovi Galantino e Savino (così come ha fatto – da quello che ci risulta – la famiglia che ha commissionato l’opera, ndc). Ma senza ottenere risultati».

(La chiesa oggi, dopo i lavori)

Epeo ha un solo desiderio: rivedere la sua tela. Non è la prima volta che all’interno di una chiesa della Diocesi di Cassano all’Ionio vengono sostituite o rimosse opere sacre senza informare la popolazione o quanto meno i fedeli di quella parrocchia. Lasciandoli così ignari sulla reali motivazioni dell’iniziativa. Infatti, come ci conferma lo stesso artista, il quadro sarebbe stato rimosso «nel silenzio più assoluto». Epeo, nel frattempo, ha esternato il suo disappunto anche sui social network ricevendo la solidarietà di tanta gente. E qualcuno sta promuovendo anche una singolare campagna social: “Aiutiamo Epeo a ritrovare la sua tela”.

Vincenzo La Camera

 

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Maria Teresa
Maria Teresa
6 anni fa

Mi spiace molto per quanto accaduto e condivido sui social