“Giù le mani dal canile sanitario di Castrovillari”. E’ questo il motto delle associazioni Gruppo “Passione Animali” di “Solidarietà e Partecipazione”, F.I.A. (Federazione Italiana Appennini), “Amico mio”, Pensieri Liberi Pollino e “Il Riccio”, che esprimono contrarietà al declassamento del canile sanitario di Castrovillari alle sole emergenze e denunciano un inspiegabile silenzio sulla questione.
«Questa indifferenza e inottemperanza agli obblighi di legge – dichiarano – sul problema randagismo da parte dell’Asp Cosenza e del Comune di Castrovillari penalizza le tante associazioni e i cittadini del comprensorio. Infatti, la presenza e l’operatività del canile ha consentito in questi anni di arginare il fenomeno con tante adozioni, interventi sanitari e di sterilizzazione».
Un provvedimento, dunque, che penalizzerebbe ulteriormente una città già afflitta dal problema randagismo [LEGGI], in barba alle continue segnalazioni dei cittadini, preoccupati per la propria incolumità ma anche per quella degli amici a quattro zampe che vivono in condizioni precarie di salute e rischiano di essere investiti dalle auto. Senza tralasciare il degrado e l’inquinamento urbano che il fenomeno porta con sé. «Di fronte a questa ennesima aggressione sanitaria – denunciano le associazioni, chiedendo un intervento immediato – il Comune rimane colpevolmente in silenzio. Infatti, il sindaco e l’assessore all’ambiente si mostrano passivi all’ennesimo scippo perpetrato contro la nostra città».
Ciò che viene chiesto al direttore Asp Cosenza è di «provvedere immediatamente alla riapertura completa del canile sanitario in tutte le sue funzioni e individuare in Castrovillari il canile sanitario dell’area nord dell’Azienda Sanitaria provinciale di Cosenza modificando, anche attraverso convocazione dei sindaci del territorio, la scelta di Saracena». «Se ciò non avverrà – concludono – ci troveremmo di fronte ad una situazione ancora più drammatica con conseguente aumento dei cani randagi in città e, a breve, alla chiusura completa del canile sanitario».
Federica Grisolia