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Alto Jonio. Prende quattro multe in quattro giorni. Spende più di autovelox che di vacanza

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Quattro multe in quattro giorni di permanenza nell’Alto Jonio. Alla fine il malcapitato turista ha speso più per le contravvenzioni che per il soggiorno. A raccontare la sua esperienza sui social è l’imprenditore toscano Pietro Angelini che, come lui stesso ha riferito, scende spesso in Calabria per motivi professionali e d’impresa. Questa volta però era sceso in Calabria per un breve soggiorno con la famiglia ed è rimasto scandalizzato per la proliferazione degli autovelox utilizzati dai comuni come veri e propri bancomat per puntellare propri bilanci. «Sì, certo, la Legge lo prevede: ci sono i limiti di velocità e bisogna rispettarli, ma se si dovesse applicare la legge alla lettera, – ha scritto Angelini raccontando la propria esperienza – in Italia saremmo tutti privi di patente. Ho fatto un wekeend con la famiglia in Calabria dal 24 al 28 giugno e – ha scritto l’imprenditore toscano – sono riuscito a collezionare 4 multe nei comuni di Rocca Imperiale, Trebisacce (nella foto) e Montegiordano: due all’andata e due al ritorno negli stessi comuni ed a distanza di 5 minuti l’una dall’altra. Ho pagato le multe, – ha aggiunto evidenziando però i danni che ne derivano al turismo – ci siamo accollati la responsabilità fra me e mia moglie perchè abbiamo guidato tutti e due, anche se non sappiamo precisamente chi era alla guida in quel momento e alla fine abbiamo dovuto ammettere di aver speso più per le multe che per il soggiorno». Non si tratta ovviamente di un caso isolato.

La cronaca parla infatti di un cosentino che nel solo ritorno verso il capoluogo ha incamerato due multe, una a Trebisacce e l’altra a Cassano Jonio e in entrambi i casi aveva superato il limite di un solo chilometro e un altro automobilista che nel percorrere la S.S. 106 ha preso una multa all’andata e una al ritorno. «Le strade italiane, comunali, provinciali e statali e anche le autostrade – ha commentato l’imprenditore Angelini – sono piene di segnali ed è giusto che ci siano, ma se ci mettessimo a fare multe ad ogni angolo di strada, saremmo tutti trasgressori e senza patente. A partire da quelle comunali, – ha osservato Angelini – le strade sono piene di segnali a 50km/h, ma se tutti andassero a 50 km/h ci sarebbe un incidente a ogni chilometro. Hanno fatto bene le Autostrade che hanno istallato i tutor che controllano la velocità fra entrata ed uscita dall’Autostrada. Questo vuol dire buon senso, cioè quella Legge non scritta di cui ognuno di noi dovrebbe tener conto e soprattutto i Comuni, le Provincie ecc. ma mi stupisce che l’ANAS autorizzi tanti “Bancomat” sulle strade statali, soprattutto sulla Ss 106 che è una strada obbligata fra l’Adriatico, lo Jonio ed il Tirreno. Certamente – ha concluso l’imprenditore Pietro Angelini – torneremo in Calabria dove noi lavoriamo molto e dove transitano periodicamente i nostri mezzi industriali e le macchine dei nostri tecnici, però non credo che questa politica sia un vantaggio per i Comuni della zona e neanche per la Regione Calabria. Credo, al contrario, che tutto questo sia un danno per il turismo nella regione Calabria».

Pino La Rocca

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