Impianto rifiuti a Castrovillari. «Sovranità è del popolo. Chiederemo un referendum»
foto di repertorio
Un referendum popolare in merito alla possibilità che, a Castrovillari, nell’area dell’attuale cementificio si realizzi un ecodistretto, ossia un impianto per la gestione di rifiuti urbani provenienti dai comuni del nord Calabria [LEGGI]. Sarà il coordinamento politico “Insieme per Castrovillari”, rappresentato nell’assise cittadina da Onofrio Massarotti, a proporlo durante il prossimo Consiglio comunale, allo scopo di ricordare che «la sovranità appartiene al popolo».
«Essendo davvero stufi di assistere alle inconcludenti lotte ventennali tra ambientalisti ed esperti dell’industrializzazione e del progresso – dichiara il gruppo – riteniamo che quando ci si trova di fronte a scelte riguardanti beni come l’acqua, la terra e l’aria, occorra inevitabilmente chiedere il parere di tutti».
«Quante persone di Castrovillari lavorerebbero? Da dove verrebbero selezionati e, soprattutto, in base a quale criterio verrebbe effettuata la scelta? Questi signori hanno spiegato alla città che scegliendo la strada dei rifiuti si preclude inevitabilmente quella che porta allo sviluppo agricolo e turistico?». Queste le domande che si pongono i membri di “Insieme per Castrovillari”. «Sappiamo molto bene che la questione dei rifiuti, se saputa gestire, diventa una ricchezza e non uno svantaggio, ma noi vogliamo provvedere ai nostri rifiuti e non a tutti quelli prodotti dall’Alta Calabria».
Federica Grisolia
Non è pensabile che ogni comune si doti di infrastruttura impiantistica di trattamento rifiuti. Occorre ottimizzare il sistema di trattamento/valorizzazione dei rifiuti per poter rispondere adeguatamente al notevole incremento della raccolta differenziata registrato negli ultimi due anni. L’ipotesi di localizzare l’ecodistretto previsto dalla nuova pianificazione regionale ( approvata in meno di un mese dalla comunità europea) in prossimità del vecchio cementificio, sotto il profilo ambientale non determina alcuna criticità e ciò anche in relazione alla specifica tipologia d’impianto. La pianificazione regionale prevede una piattaforma di selezione della raccolta differenziata , una sezione di compostaggio, una sezione di recupero materie dai rifiuti residui per raggiungere gli obiettivi di riciclo al 50% entro il 2020. Opporsi a tale opzione che la Giunta propone costituisce un oggettivo disconoscimento della necessità di fornire una moderna è compatibile risposta al tema dei rifiuti. A mio parere la proposta della Giunta dovrebbe essere incentrata sulla totale esclusione di eventuale ipotesi localizzativa di una discarica. Tale ipotesi sarebbe incompatibile con la vocazione del territorio. L’ecodistretto e le connesse possibili start up di utilizzo delle frazioni riciclabili recuperate possono costituire una seria è credibile occasione di sviluppo occupazionale , un serio contributo alla salvaguardia dell’ambiente e al raggiungimento degli obiettivi di riciclo e ciò ad impatto zero.