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Ospedale Trebisacce. Ignorata sentenza riapertura. Quando la politica si prende gioco dei cittadini

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Riapertura dell’Ospedale: la misura è ormai colma! La gente è stanca di essere portata per il naso, è stanca delle ingiustizie della solita geo-politica e dei beceri giochi di potere che si consumano all’interno del management aziendale. Oltre al diritto sacrosanto delle popolazioni ad avere in loco una sanità dignitosa, ci sono le Sentenze e i Decreti che sanciscono, sinora purtroppo solo sulla carta, la riapertura del “Chidichimo” e che vanno rispettati. I sindaci, che su altri versanti come nel caso della nuova S.S. 106 continuano a dividersi, sulla sanità hanno dichiarato di voler marciare uniti e compatti e, ritrovata l’indispensabile unità d’intenti, sono pronti a guidare la protesta. Così come la società civile, incoraggiata e sostenuta dalle forze politiche e sociali, è pronta a scendere in piazza per la difesa ad oltranza di un diritto negato. E’ quanto è emerso nel corso del Consiglio Comunale straordinario e aperto convocato per chiamare a raccolta le forze politiche e la società civile e per definire una strategia di lotta condivisa e funzionale a perseguire, come si conviene in uno Stato di diritto, il rispetto della Sentenza del Consiglio di Stato che, come è stato ribadito dal sindaco di casa Franco Mundo, sancisce il ripristino del “Chidichimo” alla situazione “quo ante” al Decreto dell’ex presidente Scopelliti e quindi come Ospedale Generale e non come un nosocomio “arrangiato” sotto forma di “Ospedale di Zona Disagiata”.

Il primo cittadino ha quindi fatto nel dettaglio il punto della situazione sul mancato rispetto delle Sentenze e dei Decreti, assumendo anche posizioni coraggiose nei confronti della politica regionale e dei suoi referenti diretti, per la verità tutti invitati e tutti assenti. Assenze gravi e imperdonabili, legittimamente sottolineate dalla Minoranza Consiliare, perché hanno fatto venir meno l’interlocuzione e le risposte alle domande che sono sulla bocca di tutti: perché altrove si rimedia agli errori e a Trebisacce si continua… a pettinare le bambole ed a prendersi gioco della pazienza della gente? Cosa c’è dietro alle amnesie, ai ritardi e alle inadempienze dell’Asp? Domande a cui sono mancate completamente le risposte. Risposte a cui ha provato a rimediare la deputata Enza Bruno Bossio, unico esponente politico presente la quale, nel ribadire la legittimità della rivendicazione, ha dichiarato senza mezzi termini che l’Ospedale di Trebisacce deve essere riaperto al più presto e deve rimanere aperto anche dopo la costruzione dell’Ospedale Nuovo della Sibaritide. Come del resto, ha commentato l’on. Bossio, è stato riaperto Praia a Mare in quanto entrambi ospedali “di confine”, indispensabili per frenare la migrazione sanitaria che con il commissariamento è cresciuta in modo esponenziale per cui la Sanità, anche secondo la parlamentare cosentina, va riconsegnata nelle mani della politica.

A seguire, gli interventi degli amministratori comunali presenti che, definendo non più tollerabile la situazione, si sono dichiarati pronti ad intraprendere iniziative forti e condivise a sostegno di una causa legittima e non più procrastinabile. Ma non è mancata la voce della gente comune: «Basta chiacchiere! Siamo stanchi di essere presi in giro da tutti! I sindaci si dimettano in massa. Torniamo in piazza e blocchiamo la 106!». Queste le  provocazioni venute dalla platea dei cittadini presenti a dimostrazione che la situazione va facendosi arroventata e non è detto che, in assenza di risposte urgenti e adeguate al Documento congiunto che i sindaci si sono impegnati a sottoscrivere e ad inviare alle istituzioni di riferimento, non si decida di ricorrere alla maniere forti tornando in strada per la difesa dei diritti negati.

Pino La Rocca

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