Riapertura dell’Ospedale: la misura è ormai colma! La gente è stanca di essere portata per il naso, è stanca delle ingiustizie della solita geo-politica e dei beceri giochi di potere che si consumano all’interno del management aziendale. Oltre al diritto sacrosanto delle popolazioni ad avere in loco una sanità dignitosa, ci sono le Sentenze e i Decreti che sanciscono, sinora purtroppo solo sulla carta, la riapertura del “Chidichimo” e che vanno rispettati. I sindaci, che su altri versanti come nel caso della nuova S.S. 106 continuano a dividersi, sulla sanità hanno dichiarato di voler marciare uniti e compatti e, ritrovata l’indispensabile unità d’intenti, sono pronti a guidare la protesta. Così come la società civile, incoraggiata e sostenuta dalle forze politiche e sociali, è pronta a scendere in piazza per la difesa ad oltranza di un diritto negato. E’ quanto è emerso nel corso del Consiglio Comunale straordinario e aperto convocato per chiamare a raccolta le forze politiche e la società civile e per definire una strategia di lotta condivisa e funzionale a perseguire, come si conviene in uno Stato di diritto, il rispetto della Sentenza del Consiglio di Stato che, come è stato ribadito dal sindaco di casa Franco Mundo, sancisce il ripristino del “Chidichimo” alla situazione “quo ante” al Decreto dell’ex presidente Scopelliti e quindi come Ospedale Generale e non come un nosocomio “arrangiato” sotto forma di “Ospedale di Zona Disagiata”.
A seguire, gli interventi degli amministratori comunali presenti che, definendo non più tollerabile la situazione, si sono dichiarati pronti ad intraprendere iniziative forti e condivise a sostegno di una causa legittima e non più procrastinabile. Ma non è mancata la voce della gente comune: «Basta chiacchiere! Siamo stanchi di essere presi in giro da tutti! I sindaci si dimettano in massa. Torniamo in piazza e blocchiamo la 106!». Queste le provocazioni venute dalla platea dei cittadini presenti a dimostrazione che la situazione va facendosi arroventata e non è detto che, in assenza di risposte urgenti e adeguate al Documento congiunto che i sindaci si sono impegnati a sottoscrivere e ad inviare alle istituzioni di riferimento, non si decida di ricorrere alla maniere forti tornando in strada per la difesa dei diritti negati.
Pino La Rocca