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Mancata riapertura Ospedale di Trebisacce. Continua il patetico rimbalzo di responsabilità

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Mancata riapertura del “Chidichimo”: estenuante rimbalzo di responsabilità tra il Commissario Scura e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza. Il tutto sulla pelle dei cittadini dell’Alto Jonio stanchi di essere presi in giro e nauseati anche della politica che sfugge dalle proprie responsabilità e rinuncia a svolgere il proprio compito di mediazione tra le parti. Nel relazionare al Consiglio di Stato a seguito di formale richiesta dei Giudici, il Commissario Scura ha difeso il proprio operato ed ha ribaltato le responsabilità sull’Azienda Sanitaria che, a suo dire, a quasi due anni di distanza, non ha dato attuazione al suo Decreto. In realtà nella relazione inviata ai Giudici di Palazzo Spada, il Commissario Scura ha fatto la puntuale cronistoria dei fatti, a cominciare dal suo Decreto n. 64 /’16 con il quale, nel rispetto della Sentenza del Consiglio di Stato, ha annullato i Decreti n. 30/’10 che ne sanciva la chiusura n. 76/’15 che lo trasformava il “Chidichimo” in “Casa della Salute” e lo ha inserito, come “Ospedale di Zona Disagiata” nella rete ospedaliera della Calabria assegnandogli n. 52 posti-letto ed il Codice Ospedaliero, dando così mandato all’Asp di Cosenza di disporre la dotazione organica ed eseguire gli interventi necessari per la riapertura dell’Ospedale. Tra cui, ovviamente, il ripristino delle Sale Operatorie, senza le quali l’Ospedale è simile a un campo di calcio senza giocatori e senza pallone.

E’ chiaro che siamo ancora una volta di fronte ad uno sterile ed estenuante palleggiamento delle responsabilità. Ma come dare torto, ci si chiede, al Commissario Scura se a parlare sono, da una parte gli atti, cioè i due Decreti del Commissario e, dall’altra, sono i fatti, e cioè l’Ospedale tuttora chiuso e le Sale Operatore ancora colme di macerie? Nel relazionare al Consiglio di Stato il Commissario Scura ha citato il Codice Ospedaliero NSIS n. n.18001600 assegnato all’Ospedale di Trebisacce; ha quindi elencato il numero e la tipologia dei servizi e dei posti-letto (52) assegnati al “Chidichimo”, tra cui 20 posti-letto di Medicina Generale, 10 di Lungodegenza, 14 di Chirurgia Elettiva e un Pronto Soccorso integrato al DEA di riferimento, facendo però rilevare che di tutto questo non c’è traccia nella Banca-Dati del Ministero per responsabilità dell’Asp di Cosenza che non avrebbe provveduto a trasformare i numeri in fatti concreti.

«Il predetto presidio ospedaliero – scrive testualmente l’ing. Scura ai Giudici – non è neanche inserito nella Tabella 1C del conto annuale 2016 dove vengono riportate le unità di personale e le tipologie delle strutture di ricovero pubbliche, al contrario degli altri ospedali della provincia di Cosenza, tutti presenti. E’ del tutto evidente – ha concluso il Commissario Scura – che malgrado lo scrivente abbia dato esecuzione alla Sentenza inserendo il “Chidichimo” nella programmazione regionale come Ospedale di zona particolarmente disagiata e annullando i due succitati Decreti, l’Asp di Cosenza sia rimasta inerte dal punto di vista organizzativo».

Pino La Rocca

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