A fuoco, nel corso della notte, in via Regina Elena, nel cuore della popolosa Marina di Trebisacce, un’auto utilitaria Ranault Clio di colore scuro. Le fiamme, sviluppatesi dal vano motore intorno alle due della notte tra giovedì e venerdì, hanno avvolto subito il vano motore e la parte anteriore dell’auto (nella foto) danneggiandola seriamente nelle sue parti vitali prima dell’arrivo dei Vigili del Fuoco Volontari di Trebisacce.
Infatti sul posto, avvertiti dai vicini che hanno sentito subito dei botti e l’acre odore del fumo, sono arrivati i Vigili del Fuoco Volontari di Trebisacce che con potenti getti di acqua hanno spento le fiamme ed i Carabinieri di Trebisacce al comando del Luogotenente Vincenzo Bianco che hanno eseguito i rilievi per avviare le indagini e scoprire se l’incendio si possa ritenere doloso, o derubricare come innesco accidentale. Ignote infatti, al momento, le cause dell’incendio anche se, avendo il fuoco avuto l’innesco nel vano motore, si potrebbe pensare ad un corto circuito sviluppatosi per un falso contatto elettrico. Il fatto però che gli incendi delle auto nelle ore notturne stiano diventando troppo frequenti nella cittadina jonica non fa stare tranquille le Forze dell’Ordine e pongono seri interrogativi circa la sicurezza dei cittadini e dei loro beni, soprattutto durante la notte. Legittima oltre che doverosa quindi la presa di posizione del Sindaco della città Franco Mundo per il ripetersi di episodi del genere: «La proprietaria dell’auto, alla quale esprimiamo vicinanza e solidarietà – ha scritto il primo cittadino – è persona per bene, appartenente ad una famiglia laboriosa e benvista da tutti, estranea ad ogni tipo di rapporto criminale. L’auspicio – ha aggiunto – è che l’incendio sia da ascrivere ad una causalità o evento fortuito. Nel caso in cui, invece, dovessero emergere profili di dolosità, ci permettiamo di condannare con forza tale vile gesto e gridare a voce alta contro gli autori : Non vi vogliamo, andate via dalla nostra città perché Trebisacce è da sempre cittadina estranea alla criminalità e nota, al contrario, per il forte spessore culturale e civile dei propri abitanti».
Pino La Rocca