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«Sulla riapertura dell’ospedale di Trebisacce si fa campagna elettorale»

«Sulla riapertura dell’ospedale di Trebisacce si fa campagna elettorale»
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La riapertura dell’ospedale è in alto mare e le rassicurazioni fatte circolare sulla stampa nei giorni scorsi hanno tutto il sapore della campagna elettorale ormai alle porte. E’ quanto ha sostenuto  Antonio Paolino, segretario aziendale del Sindacato Fials (Federazione italiana autonoma lavoratori della sanità). «Si tratta – ha scritto Paolino a proposito delle rassicurazioni del sindaco di Trebisacce maturate a seguito dell’incontro con il presidente Mario Oliverio – di promesse dal chiaro sapore propagandistico, che finiscono per tradire le pur legittime aspettative delle popolazioni dell’Alto Jonio che aspirano ad una sanità dignitosa.

La Fials,  – ha aggiunto il sindacalista – precisa che presso il “Chidichimo” non è iniziato alcun lavoro che dia la possibilità di preludere alla riapertura del Reparto di Medicina-Lungodegenza e quindi – aggiunge Paolino invocando dai politici locali maggiore rispetto della verità – parlate di fatti compiuti solo quando l’Ospedale sarà realmente aperto e non ora che siamo alla vigilia della campagna elettorale». Dopo aver suggerito a chi è interessato a fare un sopralluogo per verificare lo stallo dei lavori, Paolino invita i rappresentanti politici locali ad avere rispetto dei ruoli ed a contattare quindi quanti sono preposti al coordinamento degli eventuali lavori da eseguire o in fase di esecuzione, come per esempio il dottor Antonio Adduci referente della Direzione Sanitaria.

«Fare chiarezza sullo stato dell’arte – ha concluso il segretario aziendale della Fials, Antonio Paolino, invitando ad evitare in questo particolare momento storico la propaganda politica – significa avere rispetto della dignità delle popolazioni dell’Alto Jonio private del diritto sacrosanto alla salute e condannate da anni agli interminabili viaggi della speranza». Continua così, tra promesse, rassicurazioni e speranze, a tenere banco il problema dell’agognata riapertura del “Chidichimo”. Riapertura destinata certamente a diventare cavallo di battaglia della prossima competizione elettorale, ma per la quale finora si sono sprecate due Sentenze del Consiglio di Stato e un Decreto della Struttura Commissariale rimasti tutti sulla carta e senza aver avuto, almeno finora, alcun riscontro sostanziale nei fatti.

Pino La Rocca

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vincenzo scorza
vincenzo scorza
6 anni fa

approfitto di questa pagina per dire la mia su un problema che purtroppo riguarda tantissime persone che sono per forza di cose costrette ad attraversare la cittadina di trebisacce. Hanno ragione molti quando dicono che in calabria non sappiamo fare nulla tantomeno turismo ,sappiamo solo lamentarci cercando assistenzialismo .. A cosa mi riferisco : come si puo installare un regolatore di velocita’ su una discesa ripida che anche attraversandola con una bicicletta si raggiunge la velocita’ di 90 Km orari ,questo significa fare soldi sulla pelle dei cittadini ignari. Il comune di trebisacce ha volutamente, secondo me ,installato quella porcheria solo per fare il bancomat a favore delle casse comunali , e mi meraviglia che anche Anas e Prefettura abbiano dati le dovute autorizzazioni . Vi dovreste solo vergognare .Leggevo l’estate scorsa di un imprenditore del nord venuto in calabria a passare qualche settimana di ferie lamentantosi che ha dovuto pagare piu di multe che l’intero soggiorno .. Questo non mettera’ piu piede in calabria . e cosi con questi gesti allontaniamo ancora di piu la gente dal nostro territorio ..continuate cosi

Raffy
Raffy
6 anni fa

È vero anche noi calabresi che più volte all’anno veniamo giù avendo due case e amanti della nostra terra apro parentesi fatta amare ai nostri figli e nipoti abbiamo il terrore di ammalarci lì. Dovesse succedere dove andiamo a sbattere la testa?
Dolorosa e non esagero anche il fatto delle multe. Sempre prese in Calabria e alcune per andare a Cosenza mia città natale ben due nello stesso giorno neanche ben segnalate. Calabria noi ti vogliamo bene

francesca
francesca
6 anni fa

Purtroppo girando per i paesini calabresi e della basilicata mi sono trovata davanti ad un dato di fatto:” perchè nella zona Jonica vi è carenza di strutture e si cerca sempre di sopprimere e di tagliare? quando i paesini della basilicata piccoli, belli e floridi cercano di rimanere attivi e prolifici tutelandosi il bene il più possibile, ma ci mettiamo a confronto?
Il 4 marzo si vota è questa è l’arma più potente che un cittadino abbia.
Allora in maniera equa e ponderata si pensasse alla propria terra, alle proprie difficoltà economiche e strutturali ,ai tagli e alle valigie fatte, e si tirassero le somme .
Buona meditazione