«Bocciato il cosiddetto ecodistretto». Esulta il “Comitato per la difesa del territorio-Pollino” nel rendere noto che «il progetto proposto dall’Amministrazione di Castrovillari per portare i rifiuti della Provincia di Cosenza in un mega-impianto da allocare a fianco del cementificio Italcementi è stato dunque bocciato dalla Regione Calabria, insieme – aggiungono gli ambientalisti – al tentativo di aggressione al territorio, alla salute delle popolazioni e ai loro interessi economici ed occupazionali». Ciò su cui si pone l’attenzione è la lettura della nota della Regione Calabria, contenente la bocciatura delle autocandidature di Castrovillari e Castrolibero. Tra le motivazioni, espresse nelle osservazioni inviate in regione, ma soltanto parzialmente riportate nella nota regionale, vi è quello «dell’assetto idrogeologico e sismico della zona». A ciò si aggiunge il riferimento «ad una “filiera del legno” da allocare sempre in area cementificio, per alimentare la centrale dell’Enel della valle del Mercure». Oltre ai rischi – emersi da alcune indagini – legati al possibile controllo da parte della ‘ndrangheta, ci sarebbero, infatti, quelli legati alla pericolosità sismica dell’area del cementificio, (si trova sopra due faglie, quella di Frascineto e quella del Pollino), dove non è consentita nessuna nuova edificazione, ma soltanto il consolidamento antisismico delle strutture già presenti.
La proposta del Comitato è quella di «inserire l’area del cementificio (nella foto), ormai solo centro di macinazione, nel programma regionale delle bonifiche e collegarlo con attività di promozione turistica, ambientale ed enogastronomica, nonché con iniziative di trasformazione dei prodotti agricoli locali. Tutte cose che coniugherebbero le vere vocazioni del territorio con aspetti occupazionali reali e concreti».
Intanto, il Comune di Castrovillari ha già formalizzato la richiesta di «discutere della vicenda, osteggiata dai dissensi provenienti da diverse realtà territoriali che tendono ad invalidare tale candidatura, all’interno del cosiddetto “Tavolo Barbalace sulla questione Italcementi”, temporaneamente interrotto ed in attesa di ripresa». Nella stessa lettera di risposta del Dipartimento Regionale – precisa l’Amministrazione comunale – si palesa comunque «la volontà dell’organismo sovraterritoriale di continuare a cercare ulteriori siti per la realizzazione di tale impianto, nel più breve tempo possibile e nelle more dei chiarimenti».
Federica Grisolia