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Trebisacce. Esposto in Procura su riapertura Pronto Soccorso. «Abuso della credulità popolare»

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C’è un esposto del Movimento Cinque Stelle sulla così detta “riapertura” del Pronto Soccorso di Trebisacce. Il documento è stato indirizzato alle Procure di Castrovillari e Cosenza; ai carabinieri del Nas; al governatore della Calabria, Mario Oliverio; al commissario alla Sanità, Massimo Scura e al dipartimento regionale Tutela della Salute. L’esposto è stato preparato dal candidato alla Camera dei Deputati per il Movimento Cinque Stelle, Francesco Sapia e dall’esperto di legislazione sanitaria Tullio Laino. «Sotto elezioni – spiega Sapia – si stanno illudendo i cittadini del territorio con la riapertura di facciata del Pronto Soccorso contro le norme, esponendoli a pesanti rischi».

Intanto, l’insegna con la scritta Pronto Soccorso ha sostituito quella con la dicitura Punto Primo Intervento (nella foto). Ma le funzioni del Presidio Ospedaliero di Trebisacce, al momento, sembrano essere invariate. Entrando nella struttura non si nota alcuna differenza con il recente passato. Il personale disponibile, medici, infermieri, lavorano senza sosta, lottano contro il tempo, vanno palesemente ad di là di quelli che sono i loro doveri professionali per garantire un primo intervento ai numerosi pazienti che affollano la sala d’attesa. Un’attesa che può durare anche 3/4 ore per degli accertamenti. Salta subito all’occhio la carenza di personale e il mancato collegamento tra questo presunto Pronto Soccorso e un Ospedale che non esiste, nonostante qualche candidato alla prossime elezioni del 4 marzo si era addirittura spinto, in maniera goffa, ad annunciarne la riapertura per ieri (giovedì). C’è ancora tanto da fare per poter affermare con senso etico e morale che a Trebisacce è tornato operativo un Pronto Soccorso h24 capace di gestire tutte le emergenze, compreso il codice rosso, cioè il pericolo di vita dovuto, ad esempio, ad uno stato di shock, ad un arresto cardiaco, ad emorragie o traumi gravi.

Dalle informazioni raccolte è emersa una situazione paradossale e cioè un aumento dei carichi di lavoro del personale presente dovuto anche al fatto che tra i cittadini inizia a circolare la voce che a Trebisacce è operativo un vero e proprio Pronto Soccorso. Quanto così non è. E se in questa struttura vengono risolti casi emergenziali, al momento è soltanto grazie alla bravura del personale medico, infermieristico, tecnico-laboratoriale presente che si adopera in maniera straordinaria. Dall’esposto pentastellato si evince come «al momento il Presidio Ospedaliero di Trebisacce non possiede i requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi previsti, di figure mediche di supporto». Da quanto si apprende arriveranno sette dirigenti-medici che il Commissario Scura ha previsto per il CAPT di Trebisacce, che dovrebbe (chissà quando?!) tornare ad essere un vero ospedale.

Però oggi, secondo il candidato del M5S, Sapia, «la dichiarata e propagandata riattivazione del Pronto Soccorso» costituirebbe, addirittura, una violazione dell’articolo 661 del codice penale, in materia di “abuso della credulità popolare”. Di sicuro è in atto un processo di potenziamento del Presidio Ospedaliero di Trebisacce come ampiamente decretato dalla magistratura e i cittadini, alcuni dei quali rassegnati nella sala d’attesa, si augurano che questa telenovela si concluda al più presto senza speculazioni ma con rigore morale e riguardo soprattutto verso quelle famiglie che hanno perso i loro cari per il mancato rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza.

Vincenzo La Camera

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