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Alto Jonio. «Non ci stiamo a soccombere con il PD. Ripartiamo dalla parte buona del partito»

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Il Partito Democratico dell’Alto Jonio si lecca le ferite dopo la sonora bocciatura rimediata alle recenti Elezioni Politiche. La stragrande maggioranza dei comuni dell’Alto Jonio sono amministrati da giunte Pd, però è anche vero che quasi nessuno degli amministratori ad oggi ha pensato ad una disamina approfondita della sconfitta elettorale, tanto meno si leggono messaggi o si sentono commenti di “mea culpa”. Tanti al momento della presentazione delle liste avevano comunque storto il naso, piegandosi poi al volere della dirigenza. Sta di fatto che nell’Alto Jonio si è mosso in questi anni un altro Pd, forse la faccia più pulita, che in silenzio e lavorando tra la gente ha raccolto, in alcuni comuni di più ed in altri di meno, risultati soddisfacenti. Però evidentemente non è bastato e le vittorie del Partito Democratico nei piccoli comuni di Castroregio e San Lorenzo Bellizzi non addolciscono assolutamente una sconfitta che era nell’aria, ma forse non con queste proporzioni. Ma buona parte degli amministratori Pd dell’Alto Jonio non ci stanno a soccombere assieme al partito. Il grido di riscossa arriva dal vice sindaco di Oriolo, Vincenzo Diego che invoca a stretto giro un’assemblea regionale e provinciale per analizzare i risultati elettorali. 

«Dobbiamo ripartire dalla parte buona del Partito Democratico – è convinto Diego -. All’interno del partito ci sono tanti amministratori locali che quotidianamente si spendono per la gente e tra la gente. Ma questo modo di fare politica è stato tradito dai vertici del partito ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti». Il vicesindaco di Oriolo – impegnato con l’amministrazione cittadina su più fronti: dalle emergenze frane, al recupero di numerosi di Beni Culturali restituiti alla collettività, sino a moderne strategie turistiche – si erge a portavoce degli amministratori locali del Pd che hanno fatto bene in questi anni nelle loro piccole realtà. Diego spinge per una rifondazione che parta appunto dal basso; per un riscoperta dei valori cristiani e social democratici; per un rinnovo della classe dirigente e per uno svecchiamento delle sezioni di paese, «dove ci sono segretari incollati alla poltrona da una vita».

Un Partito Democratico distante dalla gente, con alcuni rappresentanti locali che troppo spesso si sono mostrati con il cappello in mano al cospetto dei dirigenti, finendo, in questo modo, per allontanarsi sempre di più dai cittadini comuni e identificandosi, con il passare del tempo, come capro espiatorio delle difficoltà in cui versa il Paese. Si è creato così un vuoto politico riempito dal Movimento Cinque Stelle che, pur non essendo nell’Alto Jonio ancora ben strutturato, ha fatto man bassa di consensi.

Vincenzo La Camera

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