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Castrovillari. Ulderico Pesce porta il “Petrolio” a teatro

Castrovillari. Ulderico Pesce porta il “Petrolio” a teatro
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Il sipario del teatro Sybaris si aprirà sabato 21 aprile alle ore 21 per il ritorno a Castrovillari di Ulderico Pesce, autore e attore lucano fra i più originali e scomodi del panorama teatrale italiano, che propone un teatro impegnato e di denuncia.  “Moro: i 55 giorni che cambiarono l’Italia”, presentato lo scorso anno ad “Invito al Teatro”, “L’innaffiatore del cervello di Passannante”, “Storie di scorie: il pericolo nucleare italiano” e “FIATo sul collo: la lotta degli operai Fiat di Melfi”, alcuni suoi successi presentati sempre a Castrovillari. Questa volta Ulderico Pesce porta in scena“Petrolio”, per la rassegna “Invito al Teatro – quarta edizione”, organizzata dall’associazione culturale Aprustum.

Lo spettacolo, prodotto dal Centro Mediterraneo delle Arti, narra innanzitutto la bellezza mozzafiato della Basilicata, fatta di boschi millenari, mare, calanchi, paesini bellissimi arroccati a strapiombo su fiumi o distese di grano, ma narra anche del giacimento più grande dell’Europa continentale collocato in Basilicata tra Viggiano e Corleto Perticara. Ulderico Pesce narra il petrolio lucano partendo da un personaggio, Giovanni, che lavora come addetto alla sicurezza dei serbatoi esterni del Centro Olio di Viggiano, e vive con la moglie e la figlia Maria di fronte alla fiamma dell’impianto ENI che da decenni brucia pericolosissimo acido solfidrico nell’aria. Giovanni scopre che uno dei grandi serbatoi esterni ha una grossa buca dalla quale fuoriesce petrolio che si disperde sotto terra. Ha paura di parlare, di perdere il lavoro. Dopo mesi vede che il petrolio, camminando sotto terra, è arrivato alle porte della Diga del Pertusillo, un bacino artificiale che raccoglie acqua da utilizzare a scopi idrici in Puglia e nella stessa Basilicata. Giovanni fotografa una enorme chiazza di petrolio nella diga ma continua a non dire nulla per paura di perdere il lavoro e delle reazioni dei suoi compagni di lavoro. Prevarranno su Giovanni le logiche della conservazione del lavoro o quelle di conservazione della salute?

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