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Castrovillari festeggia i suoi atleti del Tennistavolo e la promozione in B1

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Pomeriggio di sport ieri (lunedì) per festeggiare la promozione del Tennistavolo Castrovillari in serie B1. La squadra, guidata dal coach Rosario Lombardi e dal patron Giuseppe De Gaio, è stata accolta nella sala consiliare del Palazzo di Città, dove si è tenuto un incontro dedicato alla disciplina – definita dal sindaco, Mimmo Lo Polito «fiore all’occhiello di Castrovillari e motivo di orgoglio per l’intera comunità». Presenti anche il presidente del Parco del Pollino, Domenico Pappaterra il quale, oltre a complimentarsi per il traguardo raggiunto, ha ribadito «l’importanza dello sport come strumento di promozione turistica e del territorio»; Antonella Gravina, dirigente scolastica del Primo circolo didattico di Castrovillari, che ha sottolineato come lo sport, il “pathos”, inteso come sforzo e sacrificio, sia «una pratica educativa e formativa che forma le personalità e abitua alla sana competizione».

A tal proposito, rammarico è stato espresso – anche dagli interventi di Paolo Cucci, delegato provinciale Fitet Cosenza, e Pino Petralia, presidente Fitet Calabria – per l’assenza dell’insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole Primarie, se non attraverso progetti promossi dai diversi operatori, come quello messo in atto dal presidente De Gaio che prevede gli allenamenti della squadra nella palestra del Villagio Scolastico, dove i bambini di terza, quarta e quinta elementare, tramite appositi corsi, si approcciano alla pratica del tennistavolo. Cucci e Petralia hanno, inoltre, stimato «la portata della nuova realtà agonistica che si affaccia in campo nazionale, ribadendo il ruolo di rilievo della Calabria».

Luigi Filpo, presidente della Polisportiva del Pollino, ha espresso, invece, ammirazione verso «il ruolo che attua questo sport sui bambini disabili, quindi non solo traguardi di mera vittoria ma anche risultati terapeutici oltre che di socializzazione e integrazione». Tanto l’orgoglio, dunque, nei confronti della squadra capitanata dall’atleta nigeriano Olawale Segun, e di uno sport troppo spesso considerato “minore”, che ha dato, invece, lustro ad un intero territorio.

«Livelli sempre più alti» auspica il presidente De Gaio, il quale, ripercorrendo i successi di questi anni, ha posto, ancora una volta, l’attenzione sulla «funzione terapeutica dello sport sui bambini disabili, elencando i risultati ottenuti soprattutto nel campo della concentrazione e del miglioramento dei movimenti». Inoltre, si è detto «molto soddisfatto di come gli ultimi atleti si siano ben integrati, con il confronto e l’unione. Perché – ha detto De Gaio – solo facendo squadra si possono raggiungere grandi successi. Da soli non si arriva da nessuna parte».

Federica Grisolia

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