Amendolara. Un teatro della legalità nelle scuole del “Premio Pagano”
Successo per workshop con attori
Hanno fatto rete attorno al teatro della legalità le scuole del territorio che hanno partecipato al Premio Pagano, giunto alla sesta edizione e istituito, ad Amendolara, in memoria del giudice Umberto Pagano. La manifestazione è organizzata dall’Associazione per lo Sviluppo dell’Alto Jonio, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Amendolara – Oriolo – Roseto Capo Spulico e il patrocinio del Comune. Gli studenti sono diventati attori protagonisti di brevi videoclip, a tema libero, riguardanti i problemi più attuali della società civile: dalla Costituzione, spesso non rispettata nei suoi principi fondamentali, al bullismo e all’integrazione; dal giudizio facile verso gli altri al modello educativo di don Milani che raccoglieva i bambini dalla strada istruendoli.
Ipsia “Aletti” di Trebisacce; Istituto Comprensivo di Amendolara con la II A e II D della Secondaria di Primo Grado; Istituto Comprensivo di Taverna di Montalto Uffugo con la II C e la II A della Secondaria di Primo Grado; Scuola Secondaria di Primo Grado di Castrovillari con la II F; Liceo Scientifico dei Licei “San Nilo” di Rossano con la IV A, le scuole partecipanti al Premio, che quest’anno si è trasformato in una sorta di workshop senza un vincitore.
La proiezione dei lavori è avvenuta durante l’incontro, moderato dal giornalista e direttore di Paese24.it, Vincenzo La Camera, e tenutosi sabato mattina (26 maggio) presso l’agriturismo “La Lista” di Amendolara Marina. Hanno partecipato: Antonio Pagano, presidente dell’Associazione per Lo Sviluppo dell’Alto Jonio; Carmen Ambriani, dirigente scolastico Istituto Comprensivo di Amendolara – Oriolo – Roseto Capo Spulico; Antonello Ciminelli, sindaco di Amendolara; Vincenzo Diego, vicesindaco di Oriolo. Ospiti d’eccezione, i famosi attori Francesco Manetti, docente all’Accademia nazionale di Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma, e Paolo Briguglia, recentemente impegnato nella serie TV “Il cacciatore”, trasmessa su RaiDue, e noto, inoltre, al grande pubblico come il fratello di Peppino Impastato nel film “I cento passi”, nonché compagno di viaggio di Rocco Papaleo e Alessandro Gassman in “Basilicata coast to coast”.
«Il teatro – ha spiegato il consigliere parlamentare Pagano – è un’opportunità, uno strumento che consente di mettere a fuoco i valori di una comunità. Si oppone al silenzio, che spesso è ignoranza e omertà, contribuendo ad una consapevolezza del vivere civile e della formazione di una coscienza dello Stato». «Sul valore educativo e civile del teatro, che riesce a coniugare creatività e rigore» si è soffermata anche la preside Ambriani, che ha parlato del ruolo della scuola «per la costruzione dell’essere, fondamentale per poter agire coerentemente». Il teatro, dunque, come «guida all’inclusione». Un Premio pensato e ideato per i giovani, perché – come ha detto il vicesindaco di Oriolo – «sono loro il futuro della nostra terra. E’ necessario – ha aggiunto Vincenzo Diego – creare le condizioni per sviluppare insieme il territorio, e tutelarne la storia, il patrimonio, la cultura. Attore principale della società è il cittadino». A delineare, invece, la personalità del giudice Pagano, già presidente della Corte d’Assise di Bari e della Corte d’Appello di Lecce, per farla conoscere anche ai giovani presenti, il sindaco di Amendolara, Antonello Ciminelli. Umberto Pagano, a cui è intitolato il Premio, era un uomo che, nonostante i prestigiosi ruoli ricoperti, non si è mai piegato al potere, caratterizzandosi, sempre, per senso di giustizia e umiltà.
Con gli interventi degli attori Manetti e Briguglia, che, dopo i loro saluti, non si sono risparmiati nel rispondere alle domande più curiose degli studenti, si è entrati nel vivo della manifestazione. «La responsabilità più grande del teatro – secondo Manetti – è formare degli uomini. Alla messa in scena si arriva dopo un percorso, ed è questo ciò che conta. Il teatro è studio continuo, luogo d’incontro poiché costringe al compromesso, a mettere da parte le incomprensioni; unisce gli uomini per raccontare delle storie, fondamentali per una comunità. Ascoltare una storia provoca coraggio e consapevolezza». Manetti ha, poi, auspicato «un “Festival delle scuole”, all’insegna dei laboratori teatrali». Un progetto di collaborazione, dunque, a lungo termine. La sesta edizione del Premio Pagano porta in dote l’impegno delle istituzioni presenti e degli attori stessi di realizzare un teatro della legalità permanente nelle scuole, a partire dal prossimo anno scolastico.
Pensiero condiviso anche dall’attore Briguglia, il quale ha parlato di «un mestiere che ha poco a che fare con la notorietà, ma che è crescita, confronto, consapevolezza». E, in riferimento al linguaggio e all’espressività, ha aggiunto: «Se il teatro non parla a chi ha davanti, non parla». «Essere se stessi e fare un percorso di vita», il messaggio finale ai ragazzi, i quali, incuriositi, hanno dato prova del fatto che la legalità sia nelle piccole cose.
Federica Grisolia
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