Si alzano le temperature e il fuoco ritorna subito in azione seminando distruzione, devastando un’estesa area di verde ai confini tra i comuni di Cerchiara di Calabria e Villapiana, seminando il terrore e costringendo le autorità cittadine e le Forze dell’Ordine a disporre l’evacuazione di due famiglie di contadini minacciati dalle fiamme. Il primo incendio dell’anno, quasi certamente di origine dolosa, è scoppiato intorno alle 11 di questa mattina nella Piana di Cerchiara e, alimentato dal forte vento di ponente, nonostante i tentativi di domarlo da parte di uomini e mezzi da terra (Vigili del Fuoco di Trebisacce e Castrovillari, squadre AIB (anti-incendi boschivi), operai di Calabria Verde dotati di PK e tanti generosi volontari), tutti coordinati dal DOS di Calabria Verde, si è propagato al bosco di San Francesco di Villapiana imperversando per tutta la mattinata e buona parte del pomeriggio fino a quando, ma solo dopo circa quattro ore di snervante attesa, sono arrivati tre messi aerei (due Canadair e un Elicottero) che, come sempre, si dimostrano l’unico mezzo idoneo a fronteggiare e ridurre alla ragione il fuoco.
Pare insomma che la lunga sequela di incendi dell’anno scorso, che hanno distrutto gran parte del patrimonio boschivo calabrese, non abbiano insegnato niente a nessuno. I tempi di attesa, condizionati dalle solite lungaggini burocratiche e dai tanti circoli viziosi nell’espletamento degli incarichi di coordinamento e di intervento, sono riamasti lunghi e farraginosi come in passato. Anche questa volta, infatti, nel corso di quattro lunghe ore di attesa dei mezzi aerei, il fuoco ha devastato e incenerito una vasta area di verde (pini, macchia mediterranea, uliveti, alberi da frutta e terreni seminativi) arrivando finanche a minacciare seriamente i proprietari anziani di alcune masserie in territorio di Villapiana che si rifiutavano categoricamente di abbandonare la casa e gli animali.
Per la cronaca, una signora anziana che risultava in preda a shock emotivo è stata allontanata con la forza e fatta salire sull’Ambulanza del 118 dove è stata soccorsa e sedata. Un’ennesima giornata di distruzione e di panico, insomma, che deve far riflettere tutti quanti hanno responsabilità decisionali, di coordinamento e di intervento per fare in modo almeno di ridurre i danni provocati dai soliti incoscienti che appiccano il fuoco valutando solo i benefici che esso può portare ma senza considerare i danni incalcolabili prodotti alla natura e alle persone che, loro malgrado, vengono coinvolte negli incendi.
Pino La Rocca