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Sibaritide, maxi operazione antidroga. In manette 34 persone. La “roba” arrivava dall’hinterland napoletano

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Maxi operazione anti droga, denominata “Fusion”, da parte dei carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro agli ordini del capitano Pietro Paolo Rubbo.

A seguito di un lungo periodo di indagine, scattato dopo la morte nel giugno 2010 di un giovane di Corigliano per aver ingerito una massiccia dose di cocaina al fine di eludere un controllo, ieri mattina (martedì) sono state arrestate 34 persone, tra cui una donna, (quasi tutti di Corigliano, ma anche qualcuno di Rossano e Cassano Jonio, Cerchiara, Cosenza, Terzigno (Na), Crosia),  spacciatori che avevano articolato un ingente volume d’affari. Secondo quanto è emerso dalle indagini, i pusher si rifornivano nella zona del napoletano, in particolar modo a Terzigno, per poi smistare la “roba” nell’intera Sibaritide.

Il canale preferenziale per lo smercio della sostanza stupefacente, specie cocaina, dalle indagini è risultato A.R. un 50enne di Terzigno (Na), pluripregiudicato e vicino alle famiglie di camorra di Torre Annunziata e Boscoreale. Un’operazione in grande stile, dunque, quella condotta dai militari dell’Arma. Oltre duecento uomini, con l’ausilio di elicotteri e unità cinofile, hanno sorpreso i soggetti identificati alle prime ore dell’alba nelle proprie abitazioni facendo scattare le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Rossano Letizia Benigno su richiesta del Pm Maria Vallefuoco. Per alcuni dei fermati si sono aperte le porte delle carceri di Castrovillari, Rossano, Cosenza, Lamezia Terme e Poggioreale (Na). Ad altri sono stati concessi gli arresti domiciliari.

Vincenzo La Camera

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