Riceviamo e pubblichiamo
L’agonia del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Castrovillari, la struttura ospedaliera al collasso, la necessità dei cittadini di accedere al diritto alla salute in tempi brevi, sono aspetti che conosciamo molto bene e che denunciamo da anni. Anche senza la spettacolarizzazione, cui si assiste in questi giorni. Per questa battaglia di democrazia, civiltà e salute, lo ricordiamo a chi scoprisse solo ora i mali della sanità, sono state raccolte, addirittura 10.000 firme, da parte di sette associazioni del territorio (Associazione Famiglie Disabili, Amici del Cuore, Associazione Medici Cattolici, AVIS, AVO, Non più Soli, Solidarietà e Partecipazione) che hanno capito, per tempo, quale fosse il bisogno della gente di questa porzione di Calabria e che si sono attivate per dare voce alla disperazione –ma anche alla speranza- rispetto al comparto sanità.
La politica –ed i politici che oggi forse “scoprono” soltanto gli aspetti mediatico-elettorali della sanità- quelle firme – e quelle 10.000 persone- le ha, di fatto, del tutto ignorate. Né, tanto meno, si può dimenticare che chi oggi interviene sulla sanità locale è stato compagno di strada e di partito di chi, ha creato i presupposti dello sfascio attuale della sanità. La cancellazione dell’ASL di Castrovillari, accorpata all’ASP di Cosenza con un disgraziato colpo di mano notturno di cinque anni fa, ha responsabili con un nome e cognome ma, soprattutto, con un’appartenenza politica.
Abbiamo costruito nel tempo l’opposizione propositiva a questo piano – denunciato “sballato” già nella sua formulazione – inascoltati anche dal sindaco di questa città che della sanità avrebbe dovuto essere garante e difensore supremo. Sindaco che ha però dimenticato i cittadini ed i loro bisogni, per scegliere forse di non “disturbare” i proprio “amici” di partito o di coalizione regionale che di quel piano erano autori.
Ma i fatti di questi giorni affermano, purtroppo, consacrandolo come verità assoluta, quello che denunciamo da diversi mesi. Che questo modello di sanità non è più sostenibile dagli operatori nè dai cittadini, che meritano, entrambi, il rispetto delle istituzioni e la coerenza delle scelte. Ci batteremo con ogni mezzo democratico e legale per scongiurare che questo modo di intendere la sanità – sulla base di meri calcoli economici, non considerando le esigenze e i diritti delle persone – possa dare ulteriori effetti negativi. Crediamo che, in un’ottica comprensoriale, ragionando con i sindaci e le Istituzioni del territorio, si possa e si debba, da un lato evitare l’ulteriore impoverimento delle strutture sanitarie cittadine e comprensoriali, per costruire invece una azione di difesa e rilancio della sanità pubblica, che dia risposte certe alle nostre popolazioni che giustamente pretendono e devono avere servizi efficienti ed efficaci.
Coalizione per Ferdinando Laghi sindaco (Fli – Idv – Liste civiche)