Ritornano a punzecchiarsi in piena estate, a Villapiana, il nascente movimento politico extra consiliare “Svolta comune” e il sindaco Roberto Rizzuto. Oggetto della querelle questa volta è il famoso Patto di Stabilità tanto mal digerito dai comuni e che impone agli stessi di mantenersi in certi parametri di spesa che secondo tanti sindaci contribuiscono ancor di più a strozzare le economie locali. Sette comuni della provincia di Cosenza non hanno rispettato questo patto e tra di loro ce n’è anche uno dell’alto jonio cosentino: Villapiana, appunto. Gli altri sono: Belvedere Marittimo, Castrolibero, Luzzi, Paola, Rende e San Lucido. Per questi comuni sono previste sanzioni in arrivo, che per Villapiana ammontano a 138mila 841 euro. Questa situazione ha fatto insorgere il movimento “Svolta comune”, coordinato dal “triunvirato” composto da Michele Grande (Fli), Luigi De Leo (Indipendente) e Leonardo Dramisino (Giovani Udc). I tre si chiedono e chiedono: «Come mai tra tutti i comuni della fascia Ionica solamente Villapiana è riuscita nell’impresa di sforare questo patto? Alla luce di questa fortissima sanzione, ancora una volta saranno i cittadini a pagarne le spese? Come si pretende di proporre sviluppo nella nostra cittadina se poi si incorre in queste sanzioni che mostrano palesemente una difficoltà cronica nel gestire la cosa pubblica da parte dei nostri amministratori?».
A tali affermazioni è giunta immediata la risposta “popolare” del sindaco Rizzuto che mediante il più noto dei social network si è rivolto ai cittadini spiegando loro che rifarebbe ancora una volta la scelta di “sforare” il Patto di Stabilità, «perchè non si può pensare di far fallire le ditte (e quindi bloccare l’economia di tante famiglie) che hanno eseguito lavori programmati con regolare copertura finanziaria e regolare progetto. Né tantomeno si può pensare di bloccare Villapiana. Questo scellerato patto va bene per chi non ha soldi in cassa e per chi interviene solo per mezzo dell’indebitamento. Non è il caso di Villapiana che esegue i lavori soprattutto grazie a finanziamenti esterni e che quindi ha i soldi in cassa da spendere». In pratica siamo di fronte ad una medaglia dalla doppia faccia. O rispettare il patto di stabilità per continuare a restare in quel giro virtuoso imposto dal governo centrale o non rispettare queste regole per poter continuare nell’attività amministrativa e di opere pubbliche. Almeno da quello che sostiene Rizzuto, una tra i principali “oppositori” di questa norma «strozza comuni», come lui stesso la definisce. Ma i tre esponenti di “Svolta Comune” mettono in piazza la loro preoccupazione, sostenendo che non rispettare il patto di stabilità possa portare a sanzioni (come quella a cui dovrà ottemperare il comune di Villapiana) che «inevitabilmente andranno a gravare sulle tasche dei cittadini». Infatti continua “Svolta Comune”: «Ricordiamo che Villapiana è tra comuni con le aliquote tributarie più alte della fascia Ionica ( acqua, spazzatura, Imu… )».
Secca la risposta di Rizzuto: « Per quanto riguarda le sanzioni (tra queste c’è la riduzione della nostra indennità del 30%) la copertura è stata trovata nel bilancio approvato – dice -. Continueremo ad investire sino a quando avremo soldi in cassa senza creare pericoli per le casse comunali e se per fare questo sarà necessario sforare ancora il patto lo si farà. Ma no è che qualcuno – conclude il primo cittadino di Villapiana – si augura che il nostro comune si blocchi, che non si faccia nulla per potere usare tutto in campagna elettorale?».
Vincenzo La Camera