Tanta partecipazione al CCR (Consiglio Comunale dei Ragazzi) dedicato alla solidarietà e alla donazione. Ad aprire i lavori del consiglio, dopo l’inno nazionale italiano e l’introduzione di Franco Polimeni (Presidente OdV “Insieme”), è stata la dott.ssa Emanuela Greco (Sub-Commissario del comune unico: Corigliano-Rossano) per i saluti istituzionali rimarcando l’importanza dell’iniziativa nel segno del dono e della solidarietà. In seguito, poi, c’è stato l’intervento del baby-sindaco, Daniel George Rotaru, il quale ha ringraziato la famiglia Calabrò per aver coinvolto il Consiglio Comunale dei Ragazzi nella manifestazione dedicata all’argomento del dono incentrato in vari aspetti: solidarietà, gratuità, carità, generosità, impegno civile ed anche la donazione di organi.
Molto significativi, tra l’altro, gli interventi, moderati in maniera perfetta dalla giovanissima Angela Grillo (Presidente del baby Consiglio Comunale dei Ragazzi), di Alessia Pia Scigliano (Assessore ai Diritti ed alla Solidarietà del baby Consiglio Comunale dei Ragazzi), della dott.ssa Nuccia Mingrone (Presidente dell’Associazione “Aquilone” con sede in Rossano centro), della dott.ssa Rachele Celebre (Presidente Nazionale ASIT) e di don Pino Straface (Vicario Generale della Diocesi di Rossano-Cariati). Significativa, tra l’altro, la testimonianza del signor Salvatore Mazzei di Mirto-Crosia che continua a vivere una vita regolare grazie alla donazione degli organi. Molto commovente, poi, l’intervento della signora Patrizia Arcuri, mamma del compianto Felice Calabrò, la quale ha rimarcato l’importanza dell’iniziativa. “La realizzazione dell’evento odierno è scaturito dal desiderio mio e di mio marito Franco di ricordare il gesto da noi compiuto nell’anno 1996 nel donare gli organi di nostro figlio, in seguito ad un banale incidente della strada a bordo del suo motorino, affinché fosse da stimolo di riflessione per la nostra comunità locale per quanto riguarda la donazione degli organi. Donare gli organi di Felice per noi non è stato semplice, ma abbiamo deciso di farli sia per un atto di amore infinito nei confronti di nostro figlio (che in qualche modo continua a vivere attraverso una vita rinnovata) sia nei confronti di coloro che hanno ricevuto gli organi”.
Antonio Le Fosse