Trebisacce. Riapertura Ospedale nel dimenticatoio. Per Comune e Cgil la priorità è un reparto di Riabilitazione
Si torna a parlare ufficialmente dell’ormai ex Ospedale di Trebisacce. Da quanto emerso in seguito ad un incontro tra il Comune e il sindacato della Cgil pare che «la necessità, non più procrastinabile – si legge in una nota – di dare all’ospedale un ruolo strategico nell’ambito dell’offerta sanitaria» passi da un potenziale reparto di Riabilitazione di 10 posti letto da realizzarsi nella struttura sanitaria. Questo è il punto cardine del documento, da far pervenire alla Direzione Generale dell’Asp e redatto al termine dell’incontro a cui hanno preso parte il Comune di Trebisacce, nelle persone del sindaco Mundo e dell’assessore Campanella e il sindacato Cgil con i rappresentanti comprensoriali Vincenzo Casciaro e Maria Bruno.
Dalla nota stampa emergono le difficoltà che sta vivendo il territorio dell’Alto Jonio dal giorno in cui il “Chidichimo” ha smesso di essere un ospedale. Sicuramente non un nosocomio di eccellenza ma comunque un presidio sanitario di frontiera che andava potenziato e tagliato dei rami secchi, ma non certamente chiuso, violando palesemente il diritto alla Salute. Diritto che la magistratura, nel corso delle varie sentenze e dei vari gradi di giudizio, ha riconsegnato alle popolazioni dell’Alto Jonio. Ma per ora soltanto sulla carta. Nella sostanza all’ex ospedale di Trebisacce è cambiato poco o nulla, anche se l’ex commissario per il Rientro della spesa Sanitaria, Scura, il 30 marzo 2016 ha firmato il decreto che doveva sancire la riapertura dell’ospedale. Sono passati quasi tre anni!
Nella struttura sanitaria di Trebisacce non esiste un Pronto Soccorso degno di questo nome, nonostante i medici e il personale si dibattono quotidianamente, spesso andando oltre quelli che sono i propri doveri, per garantire le migliori prestazioni sanitarie. Non esiste un reparto di ginecologia, e soprattutto di cardiologia, indispensabile per un territorio frastagliato come l’Alto Jonio dove sono collocati centri abitati che distano dagli ospedali di Corigliano, Castrovillari e Policoro (Mt) anche un’ora e mezza. Però, sulla nota stampa si legge che un reparto di Riabilitazione, dipendente dall’ospedale Spoke di Castrovillari «andrebbe a fornire un’offerta sanitaria specialistica in grado di riportare risorse economiche che in questo momento migrano verso altre regioni». Nel frattempo i cittadini, inermi, si chiedono quando e se sarà riaperto un vero Ospedale a Trebisacce. Con quali reparti e con quali funzioni. Nell’attesa di risposte, che purtroppo quando arrivano sono sempre lacunose, si possono consolare sapendo che qualcuno, da oggi, si sta spendendo per un reparto di Riabilitazione!
Vincenzo La Camera
Se come riportato dall’articolo, 10 posti letto per la realizzazione di un ipotetico ,se non fantomatico,reparto di Riabilitazione presso l’ex Ospedale Chidichimo rappresentano un ruolo strategico per la riapertura della stessa struttura ospedaliera,significa che gli amministratori e per primo il Sindaco di Trebisacce in materia di attuazione e programmazione dei servizi sanitari sono rimasti indietro nel tempo anni luce.Se il centro-destra ha chiuso il Chidichimo ,è altrettanto vero, che il centro-sinistra, in cinque anni, non è riuscito a riaprire la struttura ospedaliera.Tutte le belle parole e le promesse manifestate da questo o quel politico di turno e/o da questo o quel partito sono andate a riempire quel “serbatoio della nullità” che rimane parte fondamentale di una classe politica inconcludente e ,a volte,anche ridicola.