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Laurearsi in carcere. Inaugurato a Rossano polo dell’Unical

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E’ stato inaugurato, nella mattinata di giovedì 31 gennaio 2019, il nuovo Anno Accademico del Polo Universitario dell’Unical presso il carcere di Rossano. Un nuovo percorso di studio voluto fortemente dal Rettore dell’Università della Calabria, Gino Mirocle Crisci, il quale ha dichiarato: “Questa è una giornata simbolo che identifica la fine di un percorso e l’inizio di uno nuovo. Finisce la fase delle iniziative spot e parte la fase strutturata. Con la nascita del Pup, onoriamo quella che è la terza missione, uno dei punti fondamentali dei nostri compiti istituzionali e formativi, ovvero essere sul territorio per aiutare a costruire un tessuto culturale diverso. Per questo ringrazio in maniera particolare il professor Piero Fantozzi che è stato il motore trainante di questa iniziativa. Per gli studenti detenuti non si tratta soltanto – ha sottolineato lo stesso Rettore dell’Unical – di avere un riscatto sociale, ma si tratta di una sfida con se stessi. Studiare in carcere richiede soprattutto motivazione e una grande forza di volontà. Insisterò – ha poi concluso Crisci – con gli altri Rettori calabresi affinché un Polo simile sia fondato anche nelle loro Università”.

Sono in tutto 16 i detenuti, divisi tra i carceri del cosentino (Rossano, Paola e Castrovillari) che si sono iscritti ai corsi di laurea dell’Unical, di cui sei in questo nuovo anno accademico, con scelte che si concentrano maggiormente nei corsi di laurea del settore politico, sociale, economico e  umanistico. Gli studenti, oltre agli esami, prenderanno parte alle sedute di laurea e agli incontri con i docenti, all’interno dell’Istituto Penitenziario, dove  si terranno,  sempre nel pieno rispetto delle condizioni che permettano la sorveglianza, incontri di orientamento e brevi cicli di lezioni. Per accompagnare gli studenti-detenuti nel percorso di studio e assisterli nell’espletamento di tutte le attività connesse alla carriera universitaria, ossia studenti iscritti all’Università alle lauree magistrali o al dottorato, è  prevista la presenza di un tutor.

All’appuntamento, in una sala affollata con la presenza anche di diverse autorità civili e militari, hanno preso parte la dott.ssa Franca Garreffa (Responsabile didattico del Polo Universitario Penitenziario), il dott. Giuseppe Carrà (Direttore dell’Istituto Penitenziario di Rossano); il Prof. Piero Fantozzi (Delegato del Rettore al Polo Universitario Penitenziario), il dott. Francesco Raniolo (Direttore Dipartimento Scienze Politiche e Sociali), il dott. Francesco Garritano (Direttore Dipartimento Studi Umanistici), la Prof.ssa Pina De Martino (Dirigente scolastico dell’Itis “Majorana” di Rossano), la dott.ssa Tina Iannuzzi (Dirigente  del Centro provinciale istruzione adulti di Cosenza e del Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria) e Massimo Parisi.

La giornata, dopo gli interventi dei relatori, è stata allietata dagli intermezzi musicali di Daniele Moraca e Sasà Calabrese. Un plauso, infine, al direttore Carrà per aver voluto promuovere la lodevole iniziativa all’interno dell’Istituto Penitenziario di Rossano dove anche i detenuti hanno il diritto di avere una possibilità di migliorarsi e di essere, allo stesso tempo, reinseriti nella società civile, dopo aver scontato la loro pena, guardando ad un domani migliore.

Antonio Le Fosse

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