Allacciamento, voltura o subentro: tutto ciò che c’è da sapere
Chi non ha mai avuto a che fare con le procedure di allacciamento, voltura o subentro delle utenze potrebbe fare confusione e non conoscere le differenze che vi intercorrono. Analizziamo quindi tutti e tre i casi specifici, distinguendone le varie caratteristiche.
Allacciamento: tempistiche e spese
Si parla di allacciamento quando il proprietario di un immobile richiede il collegamento di un nuovo impianto alla rete elettrica o del gas. Dopo l’invio della pratica di apertura, poi, sarà necessario aspettare circa 20 giorni lavorativi per l’attivazione dell’utenza per quanto riguarda la luce e fino a 30 giorni per quella del gas (ciò accade perché la richiesta dovrà passare al fornitore locale, responsabile dell’allacciamento del contatore). Per quanto concerne la spesa da affrontare bisogna sapere che il costo dipende da tre elementi: la distanza, la potenza e la quota fissa. Per questo motivo è ben calcolare in anticipo i costi di allacciamento gas e luce su siti come Facile.it, ad esempio; l’attivazione infatti avverrà solo una volta pagato il costo totale.
Differenze tra voltura e subentro
Non è raro fare confusione tra voltura e subentro, quindi cerchiamo di chiarire le differenze esistenti tra queste due procedure. Si parla di voltura quando il nuovo abitante della casa ha a che fare con un contratto ancora attivo ma intestato al precedente proprietario; con la voltura sarà quindi possibile far modificare il nome dell’intestatario del contratto e utilizzare lo stesso impianto. In questo caso è sempre consigliabile controllare prima la situazione contrattuale del precedente intestatario, per evitare spiacevoli sorprese. Nel caso in cui il contatore è vecchio e non più in uso, invece, il nuovo inquilino dovrà far ricorso al subentro per utilizzarlo. Entrambe queste procedure sono comunque più veloci dell’allaccio, in quanto l’impianto in questione risulta essere già collegato alla rete del gas e dell’elettricità.
Documenti necessari e detrazioni
Per richiedere l’allacciamento è necessario fornire i propri dati anagrafici, unitamente al recapito telefonico, una copia del documento d’identità, l’istanza 136 e il documento di possessione dell’immobile. Per quanto riguarda le detrazioni, purtroppo non sono previste applicazioni in questi casi. È infatti possibile richiedere le detrazioni solo nel caso in cui gli interventi siano realizzati con lo scopo di incrementare il livello di sicurezza in casa: in queste occasioni, la detrazione è pari al 50% della spesa. Di conseguenza, qualsiasi spesa o onere collegato agli allacci non viene considerato detraibile, in quanto esula dallo scopo delle detrazioni. (guest post)