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Nuova Ss 106 Jonica. Anas propone opera compensativa unica ma i sindaci non ci stanno

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Terzo Megalotto della S.S. 106 da Sibari a Roseto Capo Spulico: prima dell’inizio dei lavori, che dovrebbe avvenire entro l’anno in corso, le opere compensative, incidenti per 14milioni di euro sull’intero finanziamento, devono essere sottoposte all’attenzione dei sindaci interessati e adeguate alle richieste dei singoli comuni. E’ quello che hanno chiesto gli 8 sindaci dei comuni interessati (Cassano allo Ionio, Francavilla Marittima, Cerchiara di Calabria, Villapiana, Trebisacce, Albidona, Amendolara, Roseto Capo Spuico) al passaggio del tracciato nell’incontro svoltosi a Castrovillari al quale hanno preso parte i tecnici dell’Anas, l’assessore regionale Roberto Musmanno e, appunto, i sindaci o amministratori comunali interessati i quali hanno ribadito la volontà che l’apertura dei cantieri avvenga al più presto ma che debbano essere ricontrattate le opere compensative spettanti a ciascun comune e già concordate in base all’incidenza dei lavori per ogni singolo comune.

Questo perché l’Anas, forse al fine di accelerare i tempi ed evitare contenziosi con i comuni, come opera compensativa valida per tutti i comuni ha valutato l’opportunità di accogliere la proposta formulata a suo tempo dal presidente della Regione Calabria Mario Oliverio di realizzare un lungo “water-front” (fronte-mare) attrezzato in grado di unire i comuni lungo la costa per tutta la lunghezza del tracciato. Un Lungomare di 39 chilometri, insomma, completo di verde attrezzato, di una pista ciclo-pedonabile e di ponti in legno in grado di superare i vari torrenti esistenti e dare continuità al territorio. Secondo i sindaci, si tratta di un’opera senz’altro allettante e avvenieristica, da prendere in considerazione e da spendere in chiave turistica, ma il bel fronte-mare, secondo gli stessi sindaci, non risolve i problemi di collegamento della nuova arteria con i centri urbani. Ben venga, dunque, il “water-front” e tutte le amenità ad esso collegate, ma i sindaci, qualcuno dei quali ha detto sì al progetto ma “obtorto collo”, hanno bisogno di portare a casa qualcosa che aiuti i comuni a “digerire” un progetto che forse si poteva fare meglio e che, soprattutto per il tratto che va da Sibari a Trebisacce, si poteva realizzare come raddoppio del tracciato esistente. Il 21 marzo a Trebisacce so terrà un altro incontro per continuare a discutere della questione.

Pino La Rocca

 

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