Continua telenovela su nuova Ss106. Uffici e alloggi tra Sibari, Villapiana e Roseto
Nuova S.S. 106 da Sibari a Roseto: si procede secondo i programmi, ma non sono esclusi problemi sulla spartizione degli utili relativi alla scelta dei campi-base e alle opere compensative destinate ai comuni interessati al tracciato. Risulta infatti che nel prossimo mese di giugno l’Anas dovrebbe presentare il progetto definitivo e, nel giro di 240 giorni (gennaio 2020), si dovrebbe dare il via all’apertura dei cantieri del 3° Megalotto Sibari-Roseto. Condizionale d’obbligo, ovviamente, perché non mancano le resistenze sia dentro che fuori dalla politica nazionale. E’ comunque quanto è emerso nel corso dell’incontro tecnico avvenuto il 24 aprile scorso presso la sede della Confindustria di Cosenza tra il Consorzio Sirio ed i sindacati Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil che hanno promosso l’incontro per capire se l’opera si farà nel rispetto del crono-programma originario, per fare il punto sullo stato dell’arte e sulle prospettive future e, comunque, per chiedere che tutti gli appalti e l’assegnazione dei posti di lavoro vengano eseguiti con procedure trasparenti e nel massimo rispetto della legalità.
Nel corso dell’incontro, partendo dalle informazioni fornite dai dirigenti del Consorzio SIRJO, si è svolta un’analisi approfondita delle problematiche e delle tempistiche di avvio dei lavori. Secondo quanto riferito da Sirio, gli interventi propedeutici all’effettivo avvio dei cantieri sono già in fase di esecuzione e, sulle aree già immesse nel possesso di Anas, si stanno già eseguendo i monitoraggi ante-opera e si sta effettuando la bonifica delle aree da eventuali ordigni bellici. Tutto dunque sembra procedere secondo gli accordi e, fatto salvo lo slittamento di tre mesi (da marzo a giugno) della presentazione del progetto esecutivo che Sirio ha attribuito alle difficoltà finanziarie attraversate da Astaldi Spa Capofila del Consorzio, pare si stia procedendo nel rispetto dei tempi. Sulla strada però della spartizione degli utili, sia sottoforma di opere compensative spettanti agli 8 comuni interessati sia come ricaduta in termini di economia, sembrano profilarsi problemi imprevisti e di non facile soluzione. Non solo per quanto riguarda strettamente le opere compensative destinate ai comuni su cui non c’è ancora l’intesa con i sindaci, ma anche rispetto all’ubicazione dei campi-base destinati ad accogliere gli uffici e gli alloggi del personale tecnico e delle maestranze che, come è facile immaginare, possono avere una ricaduta non indifferente sull’economia dei comuni interessati.
Tra questi, per esempio, i comuni di Trebisacce e di Amendolara, sul cui territorio comunale insistono i lavori più corposi e anche più impattanti sul piano ambientale, pare siano stati esclusi dall’ubicazione dei suddetti campi-base. Dalle informazioni fornite da Sirio, infatti, sarebbe già stato avviato l’adeguamento delle strutture edilizie già acquisite dal Consorzio-Sirio e destinate agli Uffici nel territorio di Villapiana e di Sibari, mentre nei comuni di Roseto Capo Spulico e di Villapiana sarebbe in corso l’individuazione delle aree da destinare agli alloggi delle maestranze. Niente dunque per gli altri comuni che si erano candidati ad accogliere tecnici e maestranze che invece, in base a queste informazioni, si spartiranno solo i comuni di Cassano Jonio, Roseto e Villapiana. Qui, ovviamente, non si tratta di alimentare una guerra tra poveri ma, con i tempi che corrono, assicurarsi per oltre sette anni la permanenza di un consistente numero di ospiti, che risiedono, che fanno la spesa e che frequentano gli esercizi commerciali, non è certo cosa di poco conto per l’economia di un paese.
Pino La Rocca