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Vescovo Savino: «Emergenza umanitaria e democratica. Diventiamo missionari di una nuova stagione»

Vescovo Savino: «Emergenza umanitaria e democratica. Diventiamo missionari di una nuova stagione»
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«Sono preoccupato per l’aria che si respira, il Vangelo ci impedisce di essere politicamente corretti». Esordisce così il vescovo della Diocesi di Cassano allo Ionio, don Francesco Savino, alla “Giornata della Formazione al lavoro di Gruppo” tenutasi sabato 18 maggio nel seminario diocesano. Un momento di formazione per gli uffici diocesani che ha visto la presentazione ufficiale del nuovo Ufficio per il Servizio allo Sviluppo Integrale (USSI). Don Francesco Savino è intervenuto nel corso delle lodi mattutine che hanno preceduto gli interventi dei relatori/formatori. Il vescovo ha invitato a chiare lettere a destarsi dal sono della ragione, della fede e della cultura: «un buon cristiano è chiamato ad inquietarsi per scongiurare una sorta di addomesticamento generale». Il presule ha parlato di un’emergenza umanitaria che pervade tutta l’Europa. «L’indifferenza è peggio dell’odio. Infatti, mentre l’odio riconosce l’altro, l’indifferenza lo cancella». Ecco perché è giunto il momento che l’espressione “I care” di Don Lorenzo Milani prevalga sulla più comune e dilagante “me ne frego”.

Don Savino riprende il noto saggista e psicanalista Massimo Recalcati quando parla dell’Iocrazia, che rappresenta il periodo storico che stiamo vivendo fondato sull’egoismo. «E questo è un problema che attanaglia anche la Chiesa e gli uffici diocesani – ammonisce il vescovo. Dobbiamo imparare a collaborare tra di noi. Dobbiamo tornare ad essere umani. Viviamo il tempo della disumanizzazione». La banalità del male, per citare un saggio di Hannah Arendt: un mondo dove si uccide in maniera gratuita, come i giovani delinquenti di Manduria che hanno ammazzato di botte un anziano con problemi psichici. Rischiamo di entrare in un tunnel senza via d’uscita, ammonisce il vescovo, arrivando a pensare: «che male c’è?». Don Francesco si è soffermato anche sull’emergenza democratica, fondata su una “democrazia illiberale” dove il contenitore ci appare democratico ma i contenuti non lo sono affatto. Ecco perché Savino invita a studiare e pensare, attività necessarie per poter programmare, puntando sull’esercizio critico, sul fare comunità e su un rinnovamento delle parrocchie. «Non è più tempo di risposte (sempre uguali e diplomatiche – dice il vescovo -. Riprendiamo a fare le domande. Adamo dove sei? Caino dov’è tuo fratello?. Usciamo dal nostro guscio, dalle nostre piccole cose quotidiane. Diventiamo missionari di una stagione culturale, politica, sociale».

Hanno partecipato alla Giornata di Formazione gli uffici diocesani con i responsabili e i laici che ne fanno parte: Ufficio per il Servizio allo Sviluppo Integrale (Mimmo Graziano); Vicario per la Pastorale (don Giovanni Maurello); Ufficio Missionario (don Francesco Diodati); Ufficio della Pastorale per la Salute (dr. Aldo Foscaldi); Consulta Diocesano delle Aggregazioni Laicali (Pio Paternostro); Ufficio Ecumenismo (don Franco Gimigliano); Medici Cattolici (dr. Vincenzo Stivala).

Hanno relazionato: Mimmo Graziano che ha introdotto il nuovo ufficio USSI che si occuperà di studiare le tematiche del lavoro, della società, della politica, della giustizia, della salvaguardia del creato, favorendo la conoscenza e la diffusione della Dottrina Sociale della Chiesa. E’ stata poi la volta di don Antonio Panico, vicario della diocesi di Taranto che si è soffermato sulle tecniche del lavoro di gruppo dove l’IO deve coabitare con il NOI, apportando il proprio pensiero ma allo stesso tempo uniformandosi alle linee del gruppo. Il filosofo Pierpaolo Grezzi di Potenza ha relazionato, invece, sull’importanza del potenziale umano che ogni individuo, anche inconsciamente, possiede. Il sindacalista Antonio Mangano ha illustrato ai presenti la capacità di gestire le varie divergenze e i conflitti che si possono creare nei gruppi di lavoro e non solo; cercando di non soffermarsi tanto sul problema bensì sulle cause.

Vincenzo La Camera

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Giovanni Mapelli
Giovanni Mapelli
5 anni fa

È proprio vero emergenza umanitaria… quando una Chiesa e la sua Curia, vescovo e preti,come a Cassano allo Jonio lasciano il povero Vescovo fratello di una Chiesa piccola, di origine orientale ortodossa, emarginata, senza potere economico e politico, senza poter dire neppure una parola o preghiera per il proprio padre morto durante il funerale nella parrocchia di origine cattolica…
Con un cinismo e una indifferenza tale persino di fronte al dolore e alla morte…
Sì è vero come dice Monsignor Savino, le nostre realtà di Chiesa sembrano apparati che hanno una apparente bontà ma sono vuoti…
Questo è vero …

Buona Domenica V di Pasqua

MONS. + GIOVANNI CLIMACO
MAPELLI
Arcivescovo e Primate della Chiesa Antica Cattolica e Apostolica in Italia (di tradizione orientale).