Furto con scasso al Cup di Trebisacce
Ennesimo furto con scasso allo Sportello CUP di Trebisacce: trafugato, giorni fa, l’intero incasso dei giorni della settimana che hanno preceduto il Ferragosto. Un bottino, forse dimezzato, per via del periodo festivo ma che, da un calcolo approssimativo, si aggirerebbe attorno a duemila euro. I ladri, entrati in azione nel corso della notte tra giovedì e venerdì scorso, operando indisturbati e utilizzando con rara destrezza gli attrezzi del mestiere, hanno letteralmente squarciato l’apertura della cassaforte (nella foto) portando via tutto il contenuto in denaro.
Per la verità non è la prima volta che il “Chidichimo”, privo di qualsiasi impianto di video-sorveglianza, oltre che a subire il drastico taglio di reparti e di servizi sanitari, è fatto oggetto di reiterati furti da parte dei ladri. Approfittando infatti della facilità con cui, specie di notte, si entra e si esce, i soliti ignoti finora hanno svaligiato, a turno, prima i locali sotterranei, poi la Farmacia da cui hanno portato via medicinali costosissimi e, nel frattempo, per più volte, lo stesso CUP. Il furto però questa volta si è dimostrato più laborioso del solito perché la cassaforte dove viene custodito l’incasso della settimana, che l’ultima volta era stata completamente sradicata e asportata insieme al contenuto, proprio in ragione delle esperienze già maturate, è stata cementata e saldamente ancorata ad una colonna di cemento armato realizzata apposta per cui i ladri, da quanto si è appreso, dopo aver fatto un primo tentativo non riuscito alcune settimane addietro, hanno individuato quale poteva essere il punto debole e si sono attrezzati di un “flex” e di un classico “piede di porco”. Con il primo hanno creato una scanalatura laterale allo sportello di apertura e quindi, introducendo e facendo leva con l’altro attrezzo, hanno forzato e squarciato l’apertura della cassaforte mettendo così le mani sui soldi. Questa volta, forse contenti del bottino, i ladri hanno pure trascurato gli spiccioli contenuti nei distributori di bibite che l’altra volta avevano invece accuratamente svuotato.
Pino La Rocca