Rifiuti. A Morano Calabro verrà realizzato un Eco-Distretto
Emergenza rifiuti superata nella provincia di Cosenza? Pare proprio di sì, perché nella giornata di lunedì 16 settembre è stato finalmente individuato, a sorpresa, nel Comune di Morano Calabro, il sito in cui realizzare l’Eco-Distretto di riferimento per i 150 comuni della provincia di Cosenza che così si allinea alle scelte già operate dalle altre province calabresi. Sino a ieri, infatti, si parlava, come sito, di Castrovillari/Frascineto.
L’Eco-Distretto della provincia di Cosenza, grazie ad un finanziamento di circa 50milioni di euro di fondi pubblici, nascerà dunque nel Comune di Morano Calabro, nei pressi dell’Autostrada, grazie ad una scelta, dell’esecutivo comunale guidato dal sindaco Nicolò De Bartolo che, dopo averla concordata all’interno del proprio esecutivo comunale, l’ha illustrata nel corso dell’ultima Assemblea ATO dei sindaci presieduta da Marcello Manna, primo cittadino del comune di Rende, a cui, per la verità, hanno partecipato solo 56 su 150 sindaci e amministratori della Provincia.
Nell’occasione il sindaco di Morano Calabro è stato eletto vice-presidente dell’Assemblea ATO della provincia di Cosenza. «La situazione è già abbastanza grave – ha spiegato il sindaco di Morano De Bartolo – ma Eco-Distretto non vuol dire inquinamento ma soluzione razionale di un problema e riqualificazione del sistema e del territorio. Da parte nostra – ha aggiunto il primo cittadino di Morano – continueremo a fare opportune verifiche, ma penso che questo possa essere un segnale da prendere a modello in quanto l’Eco-Distretto può rappresentare un’opportunità di crescita e un volano occupazionale per l’intero territorio. Sappiamo bene – ha concluso De Bartolo – che non mancheranno le polemiche, ma abbiamo il polso fermo e siamo pronti a dialogare senza problemi con i cittadini e per questo mi aspetto molto sostegno anche da parte della politica». Per la cronaca, va precisato che la piattaforma che nascerà a Morano trasformerà la frazione organica in biogas e darà così nuova vita agli altri materiali riciclabili provenienti dalla raccolta differenziata. Nell’infrastruttura saranno inoltre trattati anche i residui, per stabilizzarli e renderli inerti, così da poterli conferire in discarica senza pericoli di contaminazione per il terreno e per le sottostanti falde acquifere. Rimane comunque aperto il nodo cruciale delle discariche di servizio e su questo versante c’è più di un problema. Al momento sembrano due i comuni dove le discariche di servizio potrebbero essere realizzate: una a San Pietro in Amantea sul Tirreno e l’altra a Carpanzano che sorge nell’interland cosentino.
Pino La Rocca