Costa Jonica, taglio treni lunga percorrenza. “Class action” in difesa dei cittadini


La stazione ferroviaria di Cariati (Cs)
Una “Class Action” contro Trenitalia, già firmata da numerosi cittadini, associazioni e movimenti e condivisa da molti sindaci della costa jonica, per chiedere, attraverso l’unica forma giuridica di rivendicazione di diritti collettivi, il ripristino dei treni a lunga percorrenza sulla fascia jonica, sempre più marginalizzata dopo il taglio di tutti i treni a lunga percorrenza, dai circuiti ferroviari nazionali. L’ha promossa il “Gruppo Ferrovie in Calabria” costituitosi di recente e coordinato dalla professoressa Teresa Liguori, consigliera nazionale di Italia Nostra, dal professore Domenico Gattuso e dall’architetto Tiziana Reggio. «Il cittadino-viaggiatore in treno – si legge in un comunicato col quale si invita a sostenere e firmare la Class-Action – è una specie ormai in via di estinzione, almeno sul versante jonico calabrese, dal momento che un numero sempre minore di persone può usufruire del trasporto ferroviario. Da alcuni anni a questa parte, Trenitalia sta infatti attuando un disegno preciso di lenta e completa dismissione della linea ferroviaria jonica, considerata alla stregua di un “ramo secco”. Una linea “storica”, invece, la cui costruzione risale alla seconda metà dell’800, molto attiva e utilizzata sino ad un decennio fa sia per traffico merci che per passeggeri, che oggi rischia di essere dismessa. Una linea fiorente, che qualcuno, evidentemente, ha lasciato “seccare” piano piano e a piccole dosi.
Dopo la drastica riduzione delle corse dei treni, la chiusura di numerose biglietterie nelle stazioni (vedi Sibari e da ultimo Crotone) ed il trasferimento di un gran numero di ferrovieri fuori regione, la linea jonica sta arrivando veramente al capolinea. Anzi, al binario morto. Un patrimonio demaniale, un bene comune, sta andando in completa rovina». C’è addirittura chi, provocatoriamente, sostiene che in queste condizioni non serve a nessuno e che forse è meglio disfarsene per eliminare la grande barriera architettonica costituita dal rilevato ferroviario lungo tutta la costa jonica fino a Reggio Calabria. Ma il Gruppo Ferrovie in Calabria non ci sta e rivendica il diritto alla mobilità-dolce che garantisce il treno. «Per opporsi alle assurde decisioni di Trenitalia, calate dall’alto e non sufficientemente contrastate a livello governativo e locale, – si legge nella suddetta nota – da tempo si stanno organizzando iniziative di protesta in tutta la regione da Reggio Calabria alla Locride, da Soverato a Crotone, da Cariati a Trebisacce». Una delle iniziative più sentite e destinata sicuramente a fare proseliti è quella promossa dal cariatese Giuseppe Parise, presidente dell’associazione “Cariatesi a Milano” il quale, dopo aver condiviso la battaglia che anche il nostro giornale conduce su questo argomento e dopo aver fatto pervenire la sua solidarietà al “precario Euristeo” autore di una simpatica protesta contro la soppressione dei treni a lunga percorrenza sulla fascia jonica che lui stesso utilizzava sulla strada Rossano-Ferrara, scrive: «E’ anche per me e per la mia associazione “Cariatesi a Milano” un problema importante e molto sentito. Volevo infatti rendervi noto che come associazione abbiamo inviato alle varie autorità preposte una lettera di protesta e al momento stiamo sensibilizzando i cittadini di Cariati, raccogliendo le firme contro la soppressione dei treni (siamo già a quota 2mila) ma, vista la massiccia adesione avuta finora, pensiamo di raccoglierne ancora tante».
Pino La Rocca