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Luciano Violante a San Lorenzo Bellizzi per parlare di mafia ai giovani

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Sabato 25 gennaio, presso la  sala convegni di San Lorenzo Bellizzi, piccolo borgo situato nel cuore del parco nazionale del Pollino, i cittadini hanno assistito ad un incontro, organizzato dall’amministrazione comunale, con Luciano Violante, ex presidente della Commissione parlamentare antimafia, dal 1992 al 1994, e della Camera dei deputati, dal 1996 al 2001.

A dare il via al convegno è stato il sindaco del paese, Antonio Cersosimo, che oltre ai saluti, ha sottolineato l’importanza di tali iniziative votate a far conoscere, soprattutto ai più giovani, le storie di persone che hanno messo la propria vita al servizio della legalità, cercando di offrire al paese un futuro migliore.

L’onorevole Violante, attraverso l’esperienza sul campo e  al suo ultimo libro “Colpire per primi – La lotta alla mafia spiegata ai più giovani”, ha parlato al pubblico presente di criminalità organizzata e della sua conseguente lotta. «Il libro è stato dettato – racconta all’inizio – dalla necessità di fare chiarezza sull’argomento lotta alla mafia». Infatti, gli incontri nelle scuole molti studenti erroneamente convinti, anche dai social, che le istituzioni restassero inermi di fronte a questo problema chiedevano chiarimenti.

Luciano Violante

Nello spiegare il significato del titolo, il magistrato cita la legge Latorre, applicata nel 1982, che introdusse per la prima volta il reato di associazione di tipo mafioso, quindi, considerando ciò penalmente perseguibile non era più necessario aspettare che ci fosse un omicidio per indagare, bensì, era importante iniziare a studiare questo fenomeno prima, per prevenirlo e combatterlo, da qui “Colpire per primi”. Fu su questa legge che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino gettarono le basi del Maxi processo.

Secondo Luciano Violante, i ragazzi dovrebbero essere iniziati già dalle scuole alla lotta contro la criminalità, poiché, una volta terminate, potrebbe risultare difficile intraprendere un simile percorso educativo adeguato e significativo.

Ad arricchire ulteriormente l’incontro è stata la testimonianza del sindaco di Casapesenna, Marcello De Rosa. Quest’ultimo, iniziò a combattere la mafia, radicata fortemente all’interno del suo territorio, prima da imprenditore, denunciando le richieste di estorsione, grazie al quale ci furono sette arresti vicini al clan dei Casalesi, e poi come sindaco. Infatti nel 2014 venne eletto capo del comune e per dare un chiaro segnale ai capi Clan fece abbattere la casa paterna, costruita abusivamente, del boss Michele Zagaria. A causa di questa politica dichiaratamente antimafia, subì minacce di morte, infatti, si presentarono a casa quattro uomini armati che oltre a distruggere la villa sequestrarono la moglie e le figlie, allora di tre e quattro anni. Attualmente Marcello De Rose è al secondo mandato.

Al dibattito sono stati presenti anche Leonardo Larocca, medico di San Lorenzo Bellizzi, e Maria Carmela Rugiano, dirigente dell’istituto Comprensivo Statale Cerchiara-Francavilla, cui alunni hanno partecipato attivamente e con grande interesse, ascoltando e ponendo domande all’onorevole Luciano Violante.

Francesco Agrelli

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