Ad Oriolo l’emergenza rifiuti sta assumendo connotati preoccupanti. Alle lamentele di tanti cittadini sul web, in queste ore si aggiunge anche la voce della minoranza in seno al Consiglio Comunale, guidata da Francesco Cirò. Ormai da giorni – da quanto si apprende – i cumuli di immondizia fanno bella vista sul ciglio della strada, anche in alcuni punti centrali di uno de “I Borghi più belli d’Italia” (nella foto) che da qualche tempo ha pure aderito alla raccolta differenziata “porta a porta”. Sicuramente sull’Amministrazione Comunale, guidata dal neo sindaco Simona Colotta, incombe la spada di Damocle di un’emergenza rifiuti regionale che si spinge ben oltre i confini di Oriolo e per la quale gli organi preposti non riescono a trovare soluzioni adeguate. Però è pur vero – come lamenta la stessa minoranza – che in casi come questi, di emergenza assoluta, maggiormente in tema di rifiuti e quindi con il rischio igienico-sanitario, i comuni possono attrezzarsi in proprio per arginare momentaneamente la problematica.
«Sin dal dissequestro del centro di raccolta comunale dei rifiuti ubicato in località “Ponte Falce” avvenuto il 25/07/2019 – dichiara il capo gruppo di minoranza, Franco Cirò – abbiamo chiesto, più volte, al sindaco di provvedere ai lavori strutturali e migliorativi dell’area per l’adeguamento previsto e quindi l’utilizzo immediato della stessa evitando così accumuli incontrollati nel centro abitato. Sono passati ormai mesi, dei lavori nell’isola ecologica non si sa niente e i nostri ripetuti suggerimenti inascoltati. Sarebbe bastata un po’ di più di accortezza – continua Cirò – così come hanno fatto altri sindaci con provvedimenti d’urgenza, nell’individuare un’area per lo stoccaggio provvisorio, attrezzarla, controllarla, convenzionarsi con una ditta specializzata e tutto questo scempio si sarebbe potuto evitare». La preoccupazione della minoranza consiliare, per voce del suo capogruppo, è imputabile maggiormente ad un possibile rischio igienico sanitario, dato che i rifiuti – da quanto ci riferiscono – vengono accatastati anche nei pressi di negozi, uffici, scuole.
«Si potevano e dovevano essere coinvolti enti tecnico-sanitari come l’Asp e l’Arpacal – precisa Cirò -. Un loro parere sarebbe stato utile anche per una possibile ordinanza, per cercare di arginare eventuali ripercussioni sulla salute pubblica. Ad Oriolo, ad oggi, nessun provvedimento è stato fatto e pertanto l’igiene e il pericolo per la salute è alto. Nei comuni vicini – fa notare il candidato a sindaco nell’ultima tornata elettorale, Cirò – pur avendo avuto problematiche relative al trasferimento nei centri di raccolta, la situazione è migliorata e in alcuni casi è tornata alla normalità. Pertanto vogliamo sottolineare l’incapacità del sindaco e di questa amministrazione».
Vincenzo La Camera