Il sindacato ha specificato che «per la Calabria e il nostro comprensorio, occorre un piano strategico di uscita dalla crisi, puntando su interventi pubblici e privati che rimettano al centro dell’agire, politiche attive del lavoro e l’occupazione giovanile, rilanciando il ruolo del territorio, delle amministrazioni locali che per legge e necessità dovranno associarsi in unioni dei comuni e definire gli interventi in termini di area vasta. Per questo – prosegue l’organizzazione sindacale – va rilanciato immediatamente un piano per il lavoro e lo sviluppo regionale puntando sul territorio. Occorre velocizzare la spesa e far ripartire i grandi investimenti delle opere pubbliche a partire dai grandi cantieri della viabilità SS 106, SS18, Sa-Rc, l’ospedale unico della Sibaritide, per rilanciare il turismo e l’agroalimentare, puntare su un piano straordinario di manutenzione del territorio. La Cgil territoriale è impegnata da diverso tempo a far sì che tutto il sistema territoriale venga coinvolto in un unico disegno di crescita, che abbia il fine di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni puntando su sviluppo e lavoro. Per queste motivazioni, il ruolo delle amministrazioni locali e provinciali, dei sindaci, delle forze politiche e sociali, delle associazioni imprenditoriali, delle associazioni religiose e della Chiesa diventano determinanti in un momento di grande vuoto politico da parte della giunta regionale che ha marginalizzato l’area nord della Calabria».
«Per tutto ciò – conclude la Cgil- riteniamo utile proporre a loro, un momento di discussione aggregativa con una conferenza programmatica aperta ai cittadini sul lavoro, lo sviluppo, la legalità, i migranti e i giovani, per aprire un cantiere di idee e di proposte e ridisegnare il territorio, che promuova un nuovo e rinnovato quadro di coesione sociale territoriale, per fare uscire dall’isolamento politico e istituzionale e riprogettare le priorità del Pollino, della Sibaritide e del Tirreno».
Pasqualino Bruno