Il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, ha scritto una dura lettera di protesta al presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, in merito ai criteri di individuazione degli ospedali per fronteggiare l’emergenza coronavirus. «La Regione ha sbagliato due volte nelle scelte fatte, sostiene Mundo – . Il primo errore si riscontra nei criteri di scelta nell’individuazione degli ospedali COVID, nei quali, ancora una volta, non si è tenuto conto delle esigenze territoriali periferiche, che come al solito vengono disattese quasi come se i territori periferici o interni fossero terra di nessuno. Un atteggiamento che mortifica le speranze dei cittadini che vivono ai margini dei servizi e delle realtà urbane, così come di quelli che abitano le aree interne e montane. Il secondo errore – continua il sindaco – è di non aver tenuto conto degli ospedali parzialmente attivi, peraltro dotati delle idonee attrezzature e servizi di diagnostica con PS e anestesisti, siti proprio nelle zone periferiche, come quello di Cariati, e di confine, come le strutture di Praia a Mare e Trebisacce, e di montagna come Acri e San Giovanni. L’attivazione in toto di tale strutture non solo permetterebbe di poter fronteggiare la migrazione sanitaria, ma anche di garantire servizi di assistenza e ospedalizzazione necessari, soprattutto nella disperata e denegata ipotesi in cui dovessero verificarsi casi di contagio nelle zone predette».
Intanto, non avendo a disposizione personale sanitario e strumentazione per allestire al meglio la tenda pre-triage, il primo filtro necessario è stato creato proprio all’ingresso del Presidio Ospedaliero di Trebisacce, dove volontari e vigili, con termometro laser alla mano (nella foto a sinistra), controllano chiunque voglia accedere al Punto di Primo Intervento per capire se possono essere portatori di sintomi riconducibili al Covid-19 e quindi vietarne l’ingresso. Il sindaco di Trebisacce fa sapere che questa postazione è stata allestita dal Comune che se ne accolla anche le spese.
Vincenzo La Camera