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Amendolara. «Chi rientra dal Nord obbligato a quarantena senza attendere comunicazione sindaco»

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«Ad Amendolara non esiste alcun caso di Coronavirus». E’ quanto comunica il sindaco, Antonello Ciminelli, in primis ai suoi concittadini, alla luce dei «ripetuti contatti con l’Asp di Cosenza e con la Regione Calabria che ci trasmettono i dati aggiornati». Inoltre, il primo cittadino informa che «Il Comune, insieme a tutte le forze dell’Ordine ma soprattutto ai Carabinieri della Stazione di Roseto Capo Spulico, sta effettuando, senza sosta, un rigido controllo del territorio al fine di impedire la espansione del virus».

«Stiamo monitorando, soltanto per precauzione, una sessantina di persone che sono rientrate dal Nord». Soltanto alcune di queste, però, al momento, avrebbero compilato la scheda di registrazione sul portale della Regione Calabria (così come in tanti altri comuni la registrazione è stata sinora blanda, se pensiamo che al momento risultano circa 6800 censiti). «Invitiamo chiunque arrivi in Calabria, o vi abbia fatto ingresso negli ultimi quattordici giorni, dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico a compilare la scheda – scriveva la governatrice Santelli l’otto marzo -. Questo ci permette di creare, nel rispetto della privacy, un database e monitorare il flusso degli arrivi, le località di destinazione e lo stato di salute delle persone interessate». In merito, invece, all’ultima ordinanza regionale del 14 marzo, firmata dal presidente Santelli, è previsto che tutti coloro che risiedono o sono domiciliati in Calabria e che vi rientrano da altre regioni o dall’estero, dopo aver avvisato le autorità competenti, dovranno osservare la quarantena domiciliare di 14 giorni dall’arrivo con divieto di contatti sociali, di spostamento e di viaggi. Alla luce di ciò, «è dunque obbligatorio – specifica Ciminelli – sottoporsi ad un periodo di quarantena di 14 giorni senza attendere alcuna comunicazione da parte del sindaco del comune di residenza».

Il sindaco Ciminelli ha fatto recapitare, invece, cinque diffide ad osservare una quarantena di 14 giorni, di cui quattro a cittadini provenienti dal Nord (che hanno dichiarato il loro rientro), e una nei confronti di una persona di rientro da un ospedale calabrese dove persistono ricoveri Covid 19.  Inoltre, è stato destinatario di ulteriore diffida ad osservare periodo di quarantena l’operatore sanitario che lavora presso il Pronto Soccorso di Corigliano che il 6/7 marzo «ha avuto contatti non protetti con il paziente risultato positivo al Coronavirus e per il quale ad oggi non ci è stato comunicato alcunché circa la conferma o smentita di questa possibilità». Il sindaco rassicura, confermando che il concittadino gode di buona salute e non presenta alcun sintomo riconducibile in minima parte al virus. Per questa persona la diffida precauzionale è di almeno 7 giorni «considerato il tempo già trascorso dall’evento».

Il primo cittadino di Amendolara, come da protocollo, rende noto, anche, che non bisogna recarsi in Guardia Medica ma, per qualsiasi motivo di salute, si dovrà utilizzare la modalità telefonica per un consulto. Lo stesso dovrebbe valere anche per i medici di base, con la sospensione del libero accesso presso gli ambulatori. Anche in questo caso, consulto telefonico e per i casi più necessari, visita in ambulatorio su appuntamento. Le ricette di prescrizione farmaci, invece, potranno essere inoltrate via e-email. Ovviamente i medici, per le visite necessarie ambulatoriali o domiciliari dovranno essere provvisti di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale). Questo, almeno, è quanto ha stabilito l’Asp di Cosenza.

Vincenzo La Camera

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