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Allerta alghe su coste calabresi. Arpacal esclude presenza di specie tossiche

Una potenziale allerta alghe nel mare calabrese è quanto sembra profilarsi dalle valutazioni dei primi risultati delle analisi svolte a seguito delle molte segnalazioni  ricevute dall’ARPACAL. Le principali segnalazioni sono state effettuate da parte del Tirreno inferiore in prossimità del fiume Mesima, del fiume Petrace e del fiume Amato, e dal Basso Jonio in prossimità del Torrente Agrifa e nell’alto Tirreno Cosentino.

I primi risultati dei numerosi campioni prelevati nelle zone interessate riguardano le acque in prossimità del lato sud del fiume Mesima dove è stata rilevata la presenza di alghe che non producono tossine pericolose per l’uomo ma determinano la formazione di schiume per la degradazione cellulare. Valori fuori norma sono stati rilevati solo alla foce del fiume Mesima. La situazione sembra essere invece poco preoccupante nel mare che interessa il comune di Torre di Falconara Albanese (CS), dove è stata rilevata la presenza di mucillagine e nessun di tipo di sostanza inquinante, e nel mare che interessa Amantea (CS) dove è stata invece rilevata la presenza di un flagellato marino non tossico.

“Nel corso della stagione balneare – conclude il documento dell’ARPACAL – sono state rilevate concentrazioni poco rilevanti di specie potenzialmente tossiche e le ispezioni non hanno mai rilevato segni di sofferenza o di criticità delle comunità bentoniche. L’unica eccezione è rappresentata dalla stazione di campionamento denominata Caminia ricadente nel comune di Stallettì (CZ) dove la presenza di Ostreopsis ha prodotto una fioritura senza conseguenze per l’ambiente marino né per la popolazione.

Arianna Calà

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