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Emergenza Coronavirus. Ecco i soldi per i “buoni-spesa”. I Comuni individueranno i beneficiari

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Coronavirus: in arrivo il fondo di solidarietà nazionale destinato a ciascun comune italiano per finanziare i “buoni-spesa” a favore di chi non ce la fa e per fronteggiare così l’emergenza alimentare provocata, insieme alla drammatica emergenza sanitaria, dal Covid-19. Si tratta, come hanno tenuto a precisare i membri del Governo, di una prima anticipazione dei 4miliardi e 300milioni previsti e che saranno assegnati e distribuiti in un secondo momento a famiglie e imprese. Si tratta, dunque, dei primi 400milioni di euro assegnati ai Comuni per l’80% in base al numero degli abitanti e per il restante 20% in base al reddito pro-capite di ciascun Comune.

Circa 2milioni di euro arriveranno come pioggia benefica sull’Alto Jonio Cosentino, sulla Sibaritide e sul Pollino in base al numero degli abitanti di ciascun/a Comune e Città, per cui 717.476 euro andranno al Comune della città di Corigliano-Rossano, 186.258 a Castrovillari, 183.891 a Cassano Jonio e 95.678 a Crosia. Questi invece i finanziamenti in arrivo nei 16 Comuni dell’Alto Jonio Cosentino: Albidona (1.268 abitanti – 12.451 euro), Alessandria del Carretto (415 abitanti – 3.443 euro), Amendolara (2.883 abitanti – 26.203 euro), Canna (705 abitanti – 6.428 euro), Castroregio (268 abitanti – 2.273 euro), Cerchiara di Calabria (2.324 abitanti – 21.922 euro), Francavilla Marittima (2.875 abitanti – 27.633 euro), Montegiordano (1.768 abitanti – 13.412 euro), Nocara (363 abitanti – 3.395 euro), Oriolo ( 2.067 abitanti – 17.939), Plataci (714 abitanti – 6.718 euro), Rocca Imperiale (3.330 abitanti – 30.396 euro), Roseto Capo Spulico (1.905 abitanti – 16.818 euro), San Lorenzo Bellizzi (588 abitanti – 5.460 euro), Trebisacce (9.016 abitanti (74.848 euro), Villapiana (5.441 abitanti – 51.404).

In base a quanto assegnato, ciascun Comune potrà acquistare “buoni spesa” oppure distribuire direttamente derrate alimentari. Sarà l’Ufficio dei Servizi Sociali di ciascun Comune ad individuare la platea dei beneficiari ed il relativo contributo, tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica causata dal Coronavirus e tra quelli in stato di bisogno, a cui permettere di soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali, con priorità per quelli che non sono già destinatari del reddito di cittadinanza e di altre forme di sostegno pubblico.

Pino La Rocca

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