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Salgono a due i casi di Coronavirus a Castrovillari

Salgono a due i casi di Coronavirus a Castrovillari
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Salgono a due, a Castrovillari, i casi di Covid-19. Ieri sera, un tampone effettuato su un paziente ricoverato in ospedale è risultato positivo. «L’anziano – rende noto il sindaco, Mimmo Lo Polito – è stato già trasferito a Cosenza. Difficilmente può avere avuto contatti con persone nella città del Pollino, perché da dieci giorni in ospedale, stanza singola, e perché viveva solo in casa senza frequentazioni, come confermato anche dai vicini di casa». Restano, però da verificare, i contatti avuti con il personale ospedaliero dove la direzione sanitaria sta svolgendo gli opportuni accertamenti. Secondo quanto riferisce il primo cittadino, verranno fatti oltre cento tamponi. Intanto, sul territorio sono stati già adottati dal Comune i provvedimenti di quarantena.

Al momento, non è ancora confermato il motivo per cui il tampone sia stato effettuato sull’anziano paziente, comunque ricoverato per motivi non riconducibili al Covid. Probabilmente, doveva essere trasferito in una Rsa e, dunque, come vuole il protocollo, prima delle dimissioni è stato sottoposto al tampone.

«Per quanto riguarda, invece, l’origine del contagio – spiega il sindaco – vanno fatti, e saranno fatti, tamponi a tutti coloro che vi hanno avuto contatti. Dagli operatori dell’ambulanza che lo ha portato in Ospedale, privata e di fuori Castrovillari, ai vigili del fuoco che lo hanno soccorso in casa dove era caduto. Da eventuali contatti avuti con qualcuno in pronto soccorso a quelli in reparto. In reparto però – chiarisce Lo Polito – entrano solo operatori sanitari essendo le visite non consentite».

«Una notizia che non ci voleva – afferma il primo cittadino – ma che ci induce a riflettere su quanto ancora sia fragile il sistema e di come ora più di prima sia necessario tenere comportamenti corretti. La fase 2 non è ancora matura e noi dobbiamo continuare ad essere attenti per noi e per gli altri. Per cortesia – conclude il sindaco Lo Polito – non iniziamo la caccia al nome perché abbiamo attivato già tutti i controlli avvertendo tutti i potenziali, quasi nulli in verità, contatti».

Il primo caso di Coronavirus in città si era verificato lo scorso 30 marzo: un militare in isolamento domiciliare [LEGGI] e ormai in via di guarigione, in attesa del secondo tampone che dovrà confermare la negatività al virus.

Federica Grisolia

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