Redazione Paese24.it

Cassano allo Ionio. Impegno comune contro tratta degli esseri umani e caporalato

Cassano allo Ionio. Impegno comune contro tratta degli esseri umani e caporalato
Diminuisci Risoluzione Aumenta Risoluzione Dimensioni testo Stampa
Print Friendly, PDF & Email

Una rete istituzionale, in comunione d’intenti, contro la tratta degli esseri umani e il fenomeno del caporalato a Cassano allo Ionio e nel comprensorio della Sibaritide. In campo sono scesi il sindacato, il Comune, la Chiesa, Progetto Sud Onlus di Don Panizza e il volontariato sociale. Ha avuto luogo nel salone di rappresentanza del Palazzo di Città di Cassano All’Ionio, un incontro operativo (nella foto), per fare il punto della situazione, che ha visto partecipi e protagonisti, il rappresentante della Flai-Cgil, Silvano Lanciano, il sindaco Gianni Papasso, il vescovo della diocesi, monsignor Francesco Savino, la responsabile di Progetto Sud, Marina Galati, altri operatori sociali e rappresentanti del volontariato.

L’impegno di tutti, ha commentato il rappresentate sindacale, è quello di collaborare uniti per portare a soluzione la questione dei migranti “invisibili”, perché irregolari, presenti a Cassano e non solo che lavorano nel Distretto agricolo della Sibaritide, con l’obiettivo di dare loro dignità, sia dal punto di vista abitativo che lavorativo. Riferendosi al Progetto “Incipit”della Regione Calabria che Progetto Sud sta attuando, la Galati ha riferito che esso si pone l’obiettivo di lavorare per l’emersione delle vittime del fenomeno della tratta in Calabria e soprattutto di unire una serie di soggetti importanti in ogni territorio in grado di prevenire il fenomeno per affrontarlo e capire quali soluzioni possano essere praticabili. Per monsignor Savino, anche la denuncia è un annuncio di salvezza, ma, ha precisato, deve diventare indignazione e proposta concreta. E’importante fare squadra, ha affermato, affinché la piaga del caporalato venga sconfitta, perché qui, è in gioco la civiltà e la democrazia. Per il Presule, non è più tempo di dilazionare l’attivazione di certi processi di emancipazione e liberazione. Il virus COVID-19, ha rimarcato, avrebbe dovuto farci capire che la cultura dell’indifferenza e della disumanità altro non ha generato se non conflittualità permanente. Siamo per l’integrazione, che, ha chiosato monsignor Savino, significa rispetto delle regole e legalità. Non c’è libertà senza legalità e viceversa. Monsignor Savino, come chiesa di Cassano, si è detto disponibile a dare risposte sia rispetto alla questione abitativa per la domiciliazione dei migranti, sia alla loro integrazione.

Il comune di Cassano, ha affermato, a sua volta il sindaco Gianni Papasso, anche per la storia che ha contraddistinto la sua gente durate le lotte contadine per la conquista della terra, nonché per il fenomeno dell’emigrazione che l’ha interessato negli anni passati, è stato ed è sempre attivo e presente in materia di accoglienza, solidarietà e integrazione. Papasso, ha dichiarato di condividere la posizione della Ministra Bellanova per quanto riguarda la concessione dei permessi di soggiorno e la regolamentazione dei migranti. A tale proposito, ha comunicato ai presenti la sua disponibilità a disporre l’iscrizione all’anagrafe comunale dei migranti irregolari individuati nel corso di una recente mappatura condotta dalla Polizia Locale, presenti sul territorio comunale.

Redazione

 

Condividilo Subito
Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments