La Minoranza consiliare ed extra consiliare di Oriolo non ha gradito l’ultima iniziativa, in materia di sanità, dell’Amministrazione Comunale e del sindaco, Simona Colotta, in merito allo screening attraverso rapid test [LEGGI ARTICOLO] da effettuarsi volontariamente al costo di 15 euro. «Ancora con diversi cittadini positivi al Covid-19 e un consigliere comunale in ospedale, invece di rispettare un religioso silenzio e di seguire le indicazioni ministeriali per uno screening corretto sulla popolazione – dichiarano i consiglieri comunali di minoranza, Franco Cirò e Giuseppe Corrado – il sindaco pubblica un avviso, senza essere stato deliberato, dove promuove questa iniziativa». Forse «una beffa o un modo per recuperare soldi spesi inutilmente per l’acquisto di questi test rapidi, inaffidabili e continuamente sconsigliati dalle autorità ministeriali?», si chiedono i consiglieri di minoranza, supportati da forze extra consiliari d’opposizione.
In effetti, un po’ di confusione su questi test sierologici si è creata e forse alcuni comuni hanno avuto troppa fretta nell’acquistarli. Ma a differenza, di altri comuni, quello di Oriolo – da come confermato dallo stesso sindaco – per effettuarli si affiderà a personale specializzato dell’Asp di Cosenza. Quindi sicuramente questi test proprio inaffidabili non sono, ma i risultati devono sicuramente essere gestiti bene altrimenti potrebbero creare ulteriore panico tra le popolazioni. A tal proposito, la Minoranza chiede spiegazioni anche all’Asp di Cosenza, dato che l’azienda sanitaria avrebbe avallato questa operazione. Ma quello che non va proprio giù a Cirò e compagni è il fatto che questi test – «acquistati con fondi di bilancio e quindi dei cittadini», debbano essere pagati dai contribuenti stessi qualora decidessero di sottoporsi a questo esame.
«Noi Consiglieri di Minoranza – affermano – sconsigliammo l’acquisto di questi test perché nel produrre risultati non attendibili ed illusori sarebbero stati ancora più dannosi. Dando spesso esiti di falsi positivi e falsi negativi (poi smentiti dai tamponi ufficiali, ndc), ingenerano molta confusione». E’ innegabile che su questi test vige un certo scetticismo da parte delle autorità sanitarie preposte, ma è anche vero che un sindaco, in qualità di responsabile della salute dei suoi concittadini, possa assumersi le dovute responsabilità nella scelta delle strategie da adottare.
Vincenzo La Camera