Castrovillari, nuove norme anti assembramento. “Coprifuoco” e chiusura di due locali in centro
«A mali estremi, rimedi estremi» – fanno sapere dal Comune di Castrovillari. Il sindaco, Mimmo Lo Polito, ha messo nero su bianco nell’Ordinanza n.197 di oggi 25 maggio, reperibile sul sito del Comune, quanto aveva preannunciato ieri mattina (domenica) in seguito ai comportamenti superficiali, ripresi a tarda sera nel centro cittadino (e non solo) anche dagli organi di Polizia municipale – vicino ad alcuni locali -, di tanti giovanissimi non rispettosi dell’importante distanziamento sociale e nell’indossare i dispositivi di protezione individuale, essenziali per prevenire il contagio da Sars-CoV-2. Per cui è arrivata un’ulteriore determinazione restrittiva per sollecitare ancora accortezza e senso di responsabilità che l’emergenza sanitaria richiede.
Nel provvedimento anti assembramento valido fino al 7 giugno, salvo ulteriori ordinanze di proroga, il primo cittadino fa presente che da oggi (lunedì 25 maggio) non è consentito l’accesso ai minori, se non accompagnati dai familiari, a parchi, ville, giardini e spazi di ritrovo pubblico, posti sul territorio comunale; dallo stesso giorno è vietato a chiunque sostare o svolgere qualunque attività oltre le ore 21, ed è proibito oltre le ore 21,30, sostare, passeggiare o svolgere attività ludiche o ricreative su tutte le strade cittadine. Non vi sono, al contrario, limiti d’orario nelle uscite per motivi di lavoro, di salute o di necessità o per le attività motorie svolte in forma individuale o unitamente ad appartenenti allo stesso nucleo familiare.
Il provvedimento – si legge – si è reso necessario anche in virtù del fatto che “su questo territorio, per circa una settimana, non sono stati effettuati tamponi e non si conosce la reale entità della curva epidemiologica; le attività di effettuazione dei tamponi sono riprese nella giornata di sabato e hanno interessato anche due giovani: uno entrato in contatto con paziente positivo al Covid e un altro che presentava sintomi”. E’ consentito, poi, l’accesso ai locali di pizzeria, ristorazione, pub, trasformazione di prodotti alimentari e dolciari, fino alle ore 22,30, e anche a quelli svolti su aree pubbliche concesse dall’Amministrazione comunale. Queste attività devono svolgersi nel rispetto delle Linee Guida dell’ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e dell’Ordinanza della Regione Calabria. Si consente, a chi si trova alle ore 22,30 all’interno dei locali o seduti ai tavoli sistemati su suolo pubblico o privato, di completare la consumazione entro le ore 23,30.
L’Ordinanza rammenta ancora che è fatto obbligo di usare le mascherine nei luoghi al chiuso, accessibili al pubblico, fatta eccezione dei bambini al di sotto dei sei anni di età nonché dei soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina o delle persone che interagiscono con essi. Il provvedimento fa presente, inoltre, che restano aperte tutte le altre attività, già indicate nel DPCM e dall’Ordinanza regionale del 17 maggio, con le limitazioni per gli accessi e le prescrizioni sull’uso dei dispositivi di protezione contenute, tra l’altro, nelle precedenti ordinanze sindacali. Le violazioni delle disposizioni, prevedono sanzioni da 400 a 1000 euro, che se commesse da minori saranno elevate nei confronti dei genitori. Invece, per le violazioni commesse nell’esercizio di un’attività d’impresa, si applica anche la sanzione accessoria della chiusura dell’esercizio dell’attività da 5 a 30 giorni.
E cinque giorni di chiusura (fino al 29 maggio) sono stati imposti, tramite ordinanze ad hoc, a due locali siti su via Roma, in quanto “non hanno adottato alcuna modalità di regolamentazione dell’accesso alle proprie attività e, anzi, hanno favorito assembramenti di persone senza distanziamento e senza uso di mascherine”. «Scelte – ha commentato il sindaco Lo Polito – che non potevamo non riaffermare con rigore, consapevoli che la salute non ha prezzo e vale più di ogni sacrificio, anche se impopolare».
Federica Grisolia