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Castrovillari. «Ordinanza troppo restrittiva. Ma quel sabato sera dov’erano i controlli?»

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«Un’ordinanza eccessivamente restrittiva [LEGGI] che danneggia tutti i cittadini castrovillaresi e sfiducia le famiglie, promuovendone un’immagine completamente negativa in tutta la regione e nel territorio nazionale». I consiglieri di minoranza, Maria Antonietta Guaragna e Antonio D’Agostino commentano, così, l’ultimo provvedimento firmato dal sindaco di Castrovillari, Mimmo Lo Polito, dopo gli assembramenti davanti ai locali su via Roma, documentati lo scorso sabato sera. Entrambi sono convinti che, pur ammettendo «i comportamenti errati e non giustificabili da parte di alcuni, sarebbe stati più efficaci politiche di prevenzione, trattandosi di una piccola parte della città facilmente controllabile».

Non si poteva prevenire la criticità della situazione con gli organi preposti al controllo? Si chiedono la Guaragna e D’Agostino. «Sarebbero bastati pochi esponenti della Polizia Locale». «Il solo pensiero che tutti i cittadini debbano pagare il prezzo per l’atteggiamento sbagliato di pochi – affermano di due consiglieri – è offensivo verso tutta la collettività che a nostro avviso, per la stragrande maggioranza si è ben distinta durante questi mesi. Non è giusto che a pagare le spese di un comportamento irresponsabile di pochi siano sempre le attività commerciali e la maggioranza dei cittadini castrovillaresi, per noi gente educata».

Diversi gli interrogativi che si pongono. «Il compito del controllo a chi appartiene? Erano presenti oppure no i vigili? Se si perché si sono limitati a fare delle fotografie anziché multare direttamente i responsabili e disperdere gli assembramenti? La responsabilità non è individuale?». «E’ chiaro – concludono D’Agostino e la Guaragna – che l’amministrazione si rivela ancora incapace di gestire le prevedibili criticità della fase 2 dell’emergenza. Non è stata in grado di fare prevenzione di concerto con le forze dell’ordine, non è stata in grado di monitorare neppure una piccola parte del centro cittadino e per nascondere questi limiti si è preferito calpestare il diritto alla libertà di tutta la cittadinanza, garantito dalla Costituzione al pari del diritto alla salute».

Federica Grisolia

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